Data: 30/09/2005 - Anno: 11 - Numero: 3 - Pagina: 17 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
L ARGAGNRI O STOVIGLIAI A S. ANDREA JONIO |
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AUTORE: Enrico Armogida (Altri articoli dell'autore)
(Il dotto professore Enrico Armogida, uno dei nostri, se vogliamo, e non soltanto perch Andreolese, ha scritto un interessante saggio sui Pignatri, il cui primo paragrafo, quasi premessa al saggio medesimo, riguarda un po tutte le Comunit di questo nostro Comprensorio, compresa quella badolatese, in quanto, in chiave in qualche modo scherzosa, ne definisce le caratteristiche salienti. Si tratta del recupero di un frammento della nostra vasta tradizione orale, perci lo porgiamo ai nostri lettori, ringraziando il professore Armogida per avercene fornito lo stimolo e loccasione.)
L ARGAGNRI O STOVIGLIAI A S. ANDREA JONIO di Enrico Armogida
Pignatri Non un mistero che, nei frequenti alterchi campanilistici, un tempo, come gli Andreolesi deridevano con un certo scherno gli Ischioti come dianti arruggiati, cos gli abitanti di S. Andrea erano sprezzantemente bollati -da quelli dei paesi vicini- come pignatri, cio fabbricanti di pentole, anche se il termine non ha in s nulla di dispregiativo, ma richiama alla memoria solamente la fiorente arte della ceramica tra noi diffusa e la ricca produzione di ottime stoviglie cheran fabbricate dai nostri argagnri e cherano commerciate, comprate e usate un po in quasi tutti i paesi della Calabria centro-meridionale. Una canzone popolare, che in un sostantivo o aggettivo sintetizza la qualit saliente (positiva o negativa) di ciascun paese, parlando della nostra zona ionica definisce, infatti, gozzsi i Guardavar!ti/, tuzzulnti i Catarisni/; panzalnga i Badulisni/, tabbaccnti lIschisni/; pignatrii Ndroli/, pastir!ri i Sansostri, e mi pare che pignatri sia lunico termine positivo presente in questo passo.
Poi il prfessore Armogida continua con altri paragrafi riguardanti la complessa e nobile arte della ceramica. Non ce ne vorr il nostro professore se noi, invece di chiudere, approfittiamo per andare un po al di l del nostro Comprensorio. Ecco che cosa abbiamo spigolato: Marinri de la Scilla/, giovent de la Bagnra/, gozzsi i Guardavahr!ti, tozzulnti i Catarisni/, panzalnga i Badulatsi/, affummicti lIschitni/, pignatri i Ndroli/, pastihr!ri i Sansostri/, negadbata a Squillaci/, pana bonu i Borgsi/; a bellzza a Santu Floru/, a giustzia a Catanzru. E per chiudere, sempre scherzosamente, ecco cosa ci viene detto a Santa Caterina: Simu Catarisni e tantu basta/, nessna cosa mai fciamu giusta; pemmu parrmu simu fatti appsta/ ca chista na fatga chi no nci custa. |