Data: 30/09/2005 - Anno: 11 - Numero: 3 - Pagina: 32 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Che cos lArmenia? Fin qui la risposta facile: uno Stato. Anche se c chi, formato a scuola e cultura antiche, direbbe subito che una Nazione. In ogni caso, Stato o Nazione, lArmenia distante da noi anni-luce. Nel senso che, nonostante la globalizzazione e lannullamento delle distanze, lArmenia continua ad essere, per la maggioranza della nostra gente, una realt sconosciuta. Perch oggi noi ne scriviamo? Perch lo stimolo ce lha dato, tempo fa, Samuele, lArmeno appunto. Eravamo nella piazzetta di Santa Maria in Badolato Superiore, nelle condizioni in cui un aiuto materiale, propriamente manuale, non guasta, anzi fa comodo. Fu allora che un tale, con le mani sporche e callose da manovale che lavorava l nei pressi, corse senza richiesta e senza indugio in aiuto, mettendo a nostra disposizione le mani e le robuste spalle. Proprio come avrebbe fatto, in analogo caso, un Badolatese daltri tempi. Samuele, per, non era Badolatese, anche se sembrava uno dei nostri nellaffabilit e persino nei tratti somatici e nel colore della pelle. Era un Armeno. Sa Armenia? Rispose alla mia domanda tesa alle presentazioni. Ed io s, un po indeciso e un po imbarazzato Nel desiderio di aggiungere qualcosa di pi alle poche conoscenze sullArmenia, quali la generica posizione nellAsia Occidentale e il suo monte Ararat dove si sarebbe posata lArca di No, mi sono documentato, facilmente, in verit. Ho quindi imparato che la grande nazione armena, oggi piccolo indifeso stato, stata tra le prime regioni ad essere evangelizzata dopo Cristo, da Taddeo. stata nei millenni occupata dai Romani, dai Turchi, dai Bizantini, dai Mammelucchi, E smembrata nei secoli dai Persiani, dai Russi, dai Turchi,... In un continuo massacro arrivato ai giorni nostri, sotto gli occhi distratti dei popoli doggi. Per cui la triste piaga dellemigrazione accompagna ancora la sua gente, da sempre. Il cinquantenne cristiano Samuele (il suo nome Dio), che dalla lontana Armenia approdato in fuga a Badolato, con sulle larghe spalle la sofferenza di tutto il suo popolo, con la sua cultura di linguista, con nel cuore lamore grande per i suoi tre figli e per la moglie lasciati lontano, e con la speranza di un ritorno libero e dignitoso alla sua terra, ha dato quel giorno anche lui una lezione di civilt e di fratellanza alla gente del paese che lospita.
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