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Autore:Guerino Nisticò     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/12/2004 - Anno: 10 - Numero: 4 - Pagina: 26 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

SCULTORI E STATUE (2a parte)

Letture: 1547               AUTORE: Domenico Lanciano (Altri articoli dell'autore)        

Scrivendo della statua della Madonna della Sanità andata distrutta da un incendio nell’agosto del 1963 (pag. 21-23 del n° 3/2004), abbiamo detto di due giovani amici che in nome de “La Radice” stanno cercando, a Napoli, notizie sull’artista che l’ha scolpita, Antonio Cucchiara. Ricerca non facile, abbiamo scritto. Ancora oggi, difatti non sono state trovate notizie da partecipare ai nostri lettori. Nessuno, comunque, ha gettato la spugna: né gli amici a Napoli, né noi quaggiù.
Come talvolta accade, abbiamo trovato ciò che non cercavamo: un’altra statua della Madonna della Sanità che si venera in Badolato. Più piccola di quella andata perduta con l’incendio, ma non tanto da potersi dire una miniatura. Si è pensato, alla notizia, di un altro in qualche modo inspiegabile bozzetto dovuto all’arte di Cucchiara, ma ci siamo resi subito conto che si tratta, quasi certamente, di una copia, più piccola, commissionata allo stesso scultore dopo che aveva realizzato quella grande, esposta al culto nel suo santuario. Le misure, difatti, 37x24 centimetri x 60 di altezza, escludono l’idea del bozzetto e fanno pensare a una statua da tenere in casa, per devozione della famiglia. è realizzata in cartapesta, per cui è molto leggera, ed è conservata in una nicchia lignea scolpita a mano. Sul retro alcune parole scritte con la penna: “A divozione della famiglia”, e poi “Andrea - gennaio MCM”. Abbiamo, quindi una data, 1900, anno in cui il nostro sacerdote don Giuseppe Campagna viveva a Napoli.
Ma chi era Andrea? I lettori ricorderanno che la statua, quella poi bruciata nel santuario, secondo la testimonianza di don Andrea Spagnolo, che ricorda ancora le parole della propria madre, fu commissionata da quattro procuratori della chiesa della Sanità: uno dei quattro era Andrea Bressi (de Simùni), facoltoso commerciante di Badolato, nonno, per intenderci, del dottore Andrea Bressi, per tanti anni nostro farmacista. Ebbene, la statua di cui discorriamo è stata da noi ammirata nei suoi splendidi colori in casa della Signora Memé Princi, figlia di Concettina Bressi e quindi nipote del procuratore Andrea. Possiamo facilmente dedurre che il procuratore Bressi, desiderando avere anche in casa propria la statua della Madonna, ne abbia commissionato una copia, ovviamente più piccola da poter collocare su qualche comò o cassettone.
Corre voce, proprio in questi giorni, dell’esistenza di un altro bozzetto (ligneo) della statua del Cucchiara, tipo altorilievo, con manico sul retro per eventuale trasporto in processione, un po’ come tanti reliquari. Le indicazioni in nostro possesso, però, quanto mai attendibili, ci autorizzano a dichiarare che si tratta, in verità, della riproduzione della nuova statua, di Peratoner, realizzata dallo stesso scultore, nel 1964.
Continuando a cercare notizie su don Giuseppe Campagna, abbiamo scoperto che ha lungamente operato nell’Ospedale degli Incurabili di Napoli. Da queste colonne ringraziamo vivamente l’Arciprete don Andrea Spagnolo per averci regalato copia della fotografia del ritratto del Campagna, realizzato a Napoli. Il libro che tiene nella mano destra potrebbe farci pensare ch’egli abbia insegnato in quella città Teologia Morale.

Vincenzo Squiilacioti

(Un doveroso ringraziamento va alla Signora Memé Princi per la disponibilità e la gentilezza con cui ci ha accolto)

Riteniamo non sia inopportuno concludere questo non ancora completo lavoro di ricerca con uno studio partecipatoci dall’amico Mimmo Lanciano. Si tratta di una nota che, sia pure di tipo prevalentemente statistico, riguarda ancora la Madonna della Sanità.

ALTRI SANTUARI ITALIANI
DELLA MADONNA DELLA SANITà

Recentemente ho chiesto in prestito a don Giovanni Fangio (parroco di Sant’Emidio in Agnone) il volume “I mille santuari mariani d’Italia illustrati” edito in Roma nel 1960. Ho notato che dopo quello per la Madonna delle Grazie, il culto per la Madonna della Salute o della Sanità è tra i più diffusi sul territorio nazionale. In tale elenco non vengono però riportati i santuari di Badolato (Madonna della Sanità) e di Castelmauro (Madonna della Salute), per cui posso ipotizzare che i siti del culto mariano per la salute siano in realtà molto più numerosi (forse sarebbe il caso di farne un inventario più preciso, completo ed aggiornato). Comunque, giusto per dare un’idea della loro quantità e dislocazione trascrivo qui di seguito i santuari per come riportati nel citato libro ed aventi (al 1960) il riconosciuto titolo ecclesiastico e specifico di Madonna della Salute, Madonna della Sanità e Madonna degli Infermi.
La “Madonna della Salute” viene venerata in Mestre (VE), Monteortone (PD), Porto di Legnago (VR), Puianello di Livizzano (MO), Roma (in più di una sede), Solarolo (RA), Taranto, Torino, Venezia, Villa di Chiavenna (LC), Voghera (PV), Volastra di Manarola (SP).
La “Madonna della Sanità” trova celebrazione in Martina Franca (TA), Quisisana di Castellammare di Stabia (NA), Savignano (TO), Vallecorsa (FR), Volturana Appula (FG).
La “Madonna degli Infermi” pare abbia unico sito in Vercelli.
Tutte le immagini (statue o dipinti) riportate nel citato volume sono formate dal binomio Madonna-Bambinello e risultano essere tutte senza alcun’altra figura… anche per questo motivo l’effige badolatese resta quanto mai significativa ed efficace, dal momento che il gruppo scultoreo presenta pure un ammalato che tende la mano alla Madonna e a Gesù Bambino convergenti verso di lui da una nube celestiale. Tuttavia, pure un’antica immagine della Madonna della Sanità di Badolato era fatta uniformemente a tutte le altre, soltanto con la Madonna ed il Bambinello, come testimonia la foto del dipinto, distribuita tempo fa da “La Radice”.


SCULTORI E STATUE (2a parte) - Domenico Lanciano

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