Data: 30/09/2005 - Anno: 11 - Numero: 3 - Pagina: 21 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Sono trascorsi 19 anni dal grido allarmato, ma poco allarmante, che Mimmo Lanciano ha lanciato nellottobre del 1986, e leco la sentiamo ancora, di tanto in tanto, quasi a ricordarci, pi che la giustezza degli interventi o dei non interventi umani, lineluttabilit di quanto ha sapore di umano, e non solo di umano. Poco allarmante, dicevamo, perch veramente poco si sono allarmati quegli uomini che in questo quasi ventennio avrebbero avuto il dovere istituzionale di captare quel grido ed attivarsi di conseguenza per strappare allabbandono e al degrado il vecchio millenario borgo di Badolato, e con esso buona parte della nostra memoria e quindi della nostra storia. A cominciare da quellinsulso Assessore regionale al Turismo che ha saputo solo fare spallucce e un po di vuote parole allapposito Convegno del 5 gennaio 1987 nella sala consiliare del Comune. Mai realizzato, quindi, lo strombazzato Convegno internazionale per studiare strumenti e metodi per salvare dalla morte i borghi moribondi dItalia. E leggi poco finanziate e scarsamente attivate da chi avrebbe dovuto. E vennero anche i Kurdi, nel 1996: se si eccettuano alcuni parziali seppure meritori impegni, non proprio organici e non sempre portati a concreta ed efficace realizzazione, si pu ben dire che si trattato di unaltra occasione perduta, per insipienza, per incapacit, ed anche -va scritto a chiare lettere- per difficolt oggettive dovute soprattutto al continuo taglio dei trasferimenti da parte dei governi centrali e alla quasi nulla autonomia finanziaria del Comune. Pertanto, ad ogni consistente pioggia autunnale crollano altri tetti, lacerando ulteriormente il tessuto urbanistico, mortificandone anche laspetto paesaggistico e creando crepe che saranno causa di crolli di interi fabbricati nelle piogge successive. Ci nonostante, durante le stagioni estiva e primaverile nel vecchio paese si registra un andirivieni di giornalisti e di cineasti vari, di artisti e di studiosi. Si potrebbe anche parlare di un timido turismo culturale. E sono sempre tanti i giovani studenti universitari che arrivano a Badolato per la loro tesi di laurea, sullesperienza dellaccoglienza ai Kurdi o sul fenomeno sempre meno raro dei paesi in agonia. Ci, per, non bastevole per evitare lo spopolamento di questo paese. Come scrivevamo nel precedente numero di questo periodico, abbiamo censito a febbraio di questanno 391 persone domiciliate, contro le 651 censite nel 1995: il 40% in meno in dieci anni. Nonostante tutto, per, non ha subito arresti il sia pur lento fenomeno dellacquisto di case pi o meno vecchie da parte di forestieri, attratti da motivazioni che andrebbero ricercate e analizzate, non solo a scopo giornalistico, ma anche storico e progettuale. Avevamo pensato, in verit, di fare noi uno studio completo, con un censimento dettagliato degli immobili acquistati dal 1986 a oggi, con la ricerca a tappeto delle motivazioni della scelta della residenza sia pure soltanto estiva e comunque saltuaria a Badolato, con la richiesta ai forestieri di formulare un proprio giudizio sulla vivibilit nel borgo e la richiesta di eventuali suggerimenti ai Badolatesi, soprattutto a chi li amministra con poteri istituzionali. Uno studio puntuale ed esauriente, che fosse un libro di storia ed insieme un preciso punto di riferimento da cui partire per progettare interventi capaci di salvare quanto non ancora andato in rovina. Un progetto, il nostro, che abbiamo abbandonato sul nascere a causa di resistenze proprio da parte di alcuni tra i potenziali protagonisti. Abbiamo quindi pensato di procedere, almeno per ora, al solo censimento delle case fin qui acquistate. Un lavoro che abbiamo condotto per le vie del borgo nel mese di settembre, senza scomodare alcuno dei forestieri acquirenti. Un lavoro -abbiamo il dovere di precisarlo- che, data la talvolta notevole difficolt di raccolta dei dati, potrebbe presentare qualche lacuna o qualche errore. Ma certamente attendibile in percentuale molto vicina al cento. E comunque anonimo, nel senso che non riportiamo i nomi degli acquirenti, ritenendolo un nostro preciso dovere. Ecco, quindi, in estrema sintesi, il risultato della ricerca condotta sul campo in due diverse giornate. Case acquistate da: Calabresi n 6 Francesi n 1 Siciliani 3 Svizzeri 19 Napoletani 9 Tedeschi 2 Baresi 1 Inglesi 4 Romani 5 Irlandesi 1 Toscani 14 Totale acquistate da Stranieri n 27 Genovesi 9 Torinesi 2 Persone non conosciute n 9 Bergamaschi 1 Milanesi 11 TOTALE CASE ACQUISTATE n 97 Totale acquist. Da Italiani n 61
Le case acquistate da forestieri in questi ultimi 19 anni sono, quindi, 97. Nel censimento da noi stessi realizzato nel 1996 erano 68: in 9 anni si avuto un incremento del 43 %. Non per sola curiosit che vogliamo qui aggiungere che alcuni forestieri hanno acquistato pi di una unit immobiliare; due hanno acquistato le villette in collina; qualcuno ha comprato persino lorticello. C anche chi ha gi venduto ed scomparso da Badolato. Sono 11 le persone che hanno trasferito qui da noi la residenza, e quindi labituale domicilio: due di essi, anziani, hanno trovato riposo nel nostro cimitero. Per dovere di completezza aggiungiamo che il Comune di Badolato, con speciale finanziamento concesso in occasione dellarrivo dei Kurdi, ha acquistato nel borgo 5 immobili con cui sta realizzando, mediante ristrutturazione e restauro, 13 unit abitative di edilizia economica e popolare. Il Comune ha pure acquistato, con i finanziamenti di cui si detto, altri 9 immobili con cui ha gi realizzato 18 unit abitative da destinare allaccoglienza secondo il cosiddetto progetto pilota messo a punto dagli Amministratori dellepoca dello sbarco dei Kurdi. Diciamo subito che 7 di questi ultimi appartamenti sono gi abitati, secondo una funzionale ed organica ripartizione, da 16 Etiopi, 4 Eritrei, 3 Kurdi, 2 Congolesi, 1 Armeno. Questi 26 ospiti costituiscono lattuale popolazione badolatese del P.N.A. (Progetto Nazionale Asilo) -di cui partner il Comune- gestito in modo ottimale dal C.I.R. (Consiglio Italiano per i Rifugiati) attraverso lUfficio di Badolato. Non possiamo chiudere questo lavoro senza dire, sia pur brevemente, della Costa degli Angeli, una Srl fatta di Badolatesi e che ormai da anni opera in Badolato. Le finalit e i metodi espressi anche in un articolo che questo periodico ha ospitato alle pagine 26-28 del n 3/2001 vanno via via concretandosi, con lacquisto, la ristrutturazione, il restauro, larredamento e la gestione di numerose unit abitative opportunamente derivate da 18 immobili acquisiti nel vecchio borgo. In verit ci sono giornate in cui si prova una strana sensazione a veder gente che va e gente che viene, impalcature, impasti di cemento, trasporti di manufatti in cotto e di travi in legno E poi qualche straniero, con la telecamera, e gruppetti che savventurano per i vicoli deserti. Si tratta di movimento e laboriosit dovuti soprattutto alla spontaneit e allinteresse di singoli privati. In assenza di un progetto globale di recupero, di risanamento, di rinascita, di crescita, di sviluppo.
(Si ringraziano per la collaborazione gli amici Pino Carnuccio, Vincenzo Codispoti, Domenico Leuzzi, Franco Mui, Vincenzo Piperissa, Pasquale Schiavone, Daniela Trapasso. Particolari ringraziamenti vanno ai giovani amici Franco Gallelli e Tot Nistic che ci sono stati indispensabili per la ricerca sul campo.) |