Data: 31/12/2008 - Anno: 14 - Numero: 3 - Pagina: 17 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
UN' OPERA PREZIOSA: IL DIZIONARIO DI ENRICO ARMOGIDA |
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AUTORE: Gerardo Pagano (Altri articoli dell'autore)
Si discute tra gli esperti se, a proposito della Calabria, si possa parlare di un dialetto come lingua regionale o di vernacoli legati ai piccoli territori in cui `8F divisa la regione. Questo dizionario, anche solo a sfogliarlo, vi apre una finestra su un territorio, (S. Andrea, San Sostene, Satriano, Badolato`C9) che appare delimitato anche perch`8E `8F possibile riconoscere un mondo di personaggi designati col soprannome, ma anche con l’attivit`88 esercitata, con gli arnesi utilizzati, e quindi con il ruolo sociale svolto. `E9 una sorta di presepio vivente, ma non posticcio, non stereotipato: sono persone vere che non abbiamo difficolt`88 a immaginarci negli abiti di contadini o di pastori. Molti personaggi sono quelli che l’autore ha visto da ragazzino e di cui ha conservato e reso l’immagine semplice e spontanea. C’`8F stato un momento della nostra storia recente in cui la riscoperta e la proposta della cultura contadina furono collegate strettamente con la protesta sociale e la cultura popolare fu chiamata “soggettivit`88 antagonista”, facendo dimenticare il lavoro degli etnologi che avevano cercato e fatto emergere i costumi della vita contadina come testimonianza e documento culturali. Ma quando la protesta si `8F dissolta anche la cultura contadina `8F stata dimenticata. Per riapparire sotto forma di recupero posticcio, di spettacolo da confezionare ad uso di visitatori occasionali, come benemerenza di assessori al turismo o di presidenti di Pro-loco: si `8F diffusa la convinzione che potesse essere un modo di rivitalizzare quei non luoghi, che sono divenuti i nostri paesi, abbandonati dai giovani. In questo dizionario la cultura contadina `8F recuperata in due forme: • nella vivacit`88 della lingua attraverso la quale passano la saggezza antica dei proverbi e la fatica quotidiana ritmata dal succedersi delle stagioni e dei frutti ad esse legati; e • nella meditata rappresentazione dei suoi valori vissuti dai personaggi forti, come l’architetto Armogida e don Edoardo, ma anche Saverio Mattei: i loro ritratti sono elaborati sotto forma di saggi e arricchiscono il Dizionario, che, per questo aspetto, supera i limiti del classico dizionario e si propone come una sorta di sommario di cultura popolare, di “summa” di usi e costumi nei quali si svolge la vita contadina e paesana, pervasa di una religiosit`88 connaturata e spontanea: quella religiosit`88 che il nostro Campanella designava come “religio indita”. Mi `8F venuto spontaneo dire si svolge, mentre pi`9D correttamente devo dire si svolgeva una vita per tanti aspetti superata, come lentamente, ma inesorabilmente, si svuota di giovani il paese. E il dizionario pu`98 da oggi svolgere anche la funzione di documentare, testimoniare una identit`88 culturale, che si `8F andata sbiadendo, come il fondo di un affresco sul quale `8F stata dipinta un’altra scena, che `8F imitazione, copia di scenari che si ripetono uguali in tutte le contrade di questa nostra Italia. L’aveva intuito Pasolini: l’omologazione culturale avrebbe cancellato le identit`88 culturali e sociali, attraverso le quali si `8F svolta la storia del nostro Paese. Certo fa parte della cultura contemporanea l’immagine dell’uomo nomade, senza fissa dimora, spaesato e apolide, pi`9D che affezionato alla sua terra, cittadino del mondo. E qui a Sant’Andrea questo aspetto della cultura contemporanea `8F avvertito particolarmente. L’ho raccontato in altre occasioni: mi trovai pi`9D di vent’anni fa in una cittadina alla periferia di Cleveland, -Wikliffe,Ohio- e andai visitare le diverse scuole. Quando fui introdotto nell’ufficio del principal, il direttore didattico, della scuola elementare, sulla scrivania lessi Dominic Mongiardo. Era un andreolese, come andreolese `8F la coordinatrice dei professori di Italiano nell’area di Boston; e sono, docenti universitari, brillanti professionisti e affermati operatori economici. Ecco, rispetto al bisogno degli emigrati, anche di quelli che lontano dal paese hanno fatto fortuna, di conservare le loro radici, di dare contenuto alla nostalgia, le parole di questo dizionario servono a dare ordine e sequenza alle persone e alle cose nello spazio della memoria; a quella identit`88 culturale che, nonostante la nuova diversa lingua usata, resiste nel fondo della coscienza. Servono a tenere in vita le tradizioni, che sono tali perch`8E si tramandano, sono vive, appunto, attraverso lo scambio e l’uso: altrimenti si fermano, non esistono pi`9D come tali, muoiono. L’autore ha avvertito il rischio di un’impresa da linguista, da filologo erudito che si addentra nella foresta delle parole, ne cerca le somiglianze, le derivazioni, le allitterazioni, gli allotropi e gli omonimi: avrebbe offerto un contributo originale alle ricerche degli specialisti, il dizionario avrebbe trovato posto nelle biblioteche universitarie o in qualche biblioteca comunale, se ce n’`8F ancora qualcuna aperta. Ha deciso, allora, di evitare la sola frequentazione dei dotti e ha ricostruito l’uso concreto delle parole, il lessico, la fraseologia, che rivivono nei detti, nei proverbi, nei canti, nelle filastrocche, delineando, insomma, una storia di persone che abitano un luogo, che dal mare Ionio, tra l’Alaca e il Saluro si estende fino alle colline soprastanti. A proposito dell’Alaca, per esempio, non ha solo indicato il torrente, il suo percorso dal Monte Serra d’Assi fino al mare, non solo ha celebrato le acque spumeggianti delle cascatelle vicino al ponte della provinciale tra Sant’Andrea e San Sostene, ma ha ricordato il bombardamento del 16 luglio 1944, che manc`98 il ponte dell’Alaca (Armogida ne ascrive il merito all’intercessione della Madonna del Carmelo che si festeggia quel giorno), mentre la famiglia Armogida era rifugiata in una casetta di campagna nei pressi del cimitero e i cugini, quel giorno appunto furono attesi con ansia al ritorno dai lavori in campagna. E, quindi, alla voce Sant’Andrea si possono trovare due saggi: il primo sulla chiesetta e sulla festa e la fiera del santo; il secondo sulla storia del paese fin dalle origini, testimoniate da antichi reperti archeologici. Un’altra riflessione `8F necessaria. Negli ultimi tempi, il richiamo alla tradizione `8F stato utilizzato per affermare una identit`88 etnica, per delimitarla ed escludere gli altri, quelli provenienti da altrove. Chi legge con intelligenza questo dizionario scopre come la lingua si sia formata per contributi di ceppi linguistici diversi, greci, latini, arabi, francesi, spagnoli, germanici, ricercati e rilevati con sapienza filologica, con amore delle parole e della loro storia, quasi ad indicare che questa storia di parole continua, ma si porta dentro tutti gli avvenimenti, le ondate successive di immigrazioni, di incontri e di fusioni. L’identit`88 culturale supera quella etnica - questo il messaggio - non c’`8F tradizione incontaminata eternamente uguale a se stessa: essa pu`98 vivere se prende coscienza della sua storia. Si pu`98, infine, giudicare quest’opera di Enrico Armogida un nostalgico esercizio di stile? Non mi pare che oggi si possa affermare. Dico oggi, perch`8E comincia a diffondersi la consapevolezza del vuoto culturale di questa nostra societ`88, vuoto che si allarga con il consumismo: quello che stiamo vivendo `8F un inverno della cultura, sempre pi`9D rigido e disumano. Qualcuno ha scritto che bisogna creare “granai di umanit`88 ai quali l’uomo del presente pu`98 attingere proficuamente`C9”. Questo libro `8F, secondo questa immagine, appunto un granaio di umanit`88, perch`8E recupera una cultura, un mondo di valori, sul fondamento dei quali ci rendiamo conto che possiamo ancora essere una comunit`88: Armogida ha ricercato, archiviato, salvato, registrato le parole, le voci che vivono ancora per le nostre strade, per le nostre contrade, dobbiamo saperle leggere, ascoltare, come ha fatto lui utilizzando anche la fresca e acuta intelligenza di alcune sue alunne. Con l’aiuto delle quali ha potuto, in lunghi anni di appassionata ricerca, confermare ed ampliare quella andreolesit`88 che egli trova e sottolinea in Saverio Mattei e che denota come passione per il sapere e lo studio, coltivata da quell’osservatorio naturale permanente che `8F questa collina prospiciente il mare. La convenzione dell’UNESCO del 2003 sulla tutela del “Patrimonio immateriale dell’umanit`88” invit`98 le comunit`88 locali a proteggere “le pratiche, le rappresentazioni, le conoscenze e i saperi”, tramandati oralmente di generazione in generazione: Enrico Armogida, e le persone e le istituzioni che lo hanno sostenuto in questa poderosa fatica letteraria, hanno contribuito alla salvaguardia e alla conservazione di un patrimonio culturale, destinato, altrimenti a disperdersi. La cultura si costruisce elaborando memoria e tradizione nella ricerca di risposte ai problemi sempre nuovi di un mondo e di una societ`88 in continua trasformazione. Il patrimonio immateriale pu`98 essere aere perennius, se, come fa questo dizionario, evitiamo di ricacciarlo nella oscurit`88 della dimenticanza e attingiamo ad esso come ad una sorgente sempre viva. Enrico Armogida ha arricchito questo patrimonio immateriale: sar`88 anche merito suo se la Calabria potr`88 recuperare una parte della sua storia e della sua umanit`88 per costruire il suo futuro. Natale, 2008- |