Data: 30/06/2022 - Anno: 28 - Numero: 1 - Pagina: 22 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
70° ANNIVERSARIO NASCITA DI BADOLATO MARINA |
|
Letture: 987
AUTORE: Myriam Rovito (Altri articoli dell'autore)
Ogni paese ha una sua storia e quindi una sua nascita e un suo vissuto, così è stato per la nostra bella, ridente e piccola cittadina di Badolato Marina. Tutto ebbe inizio col tragico storico evento accaduto nell’ottobre del 1951: un’alluvione che colpì tutto l’entroterra calabrese che si affaccia sullo Ionio, dal reggino al catanzarese e in particolare la nostra Badolato, che, già messa a dura prova dal terremoto del 1947, vide in quei giorni interminabili di pioggia sgretolarsi le proprie abitazioni e molti dei suoi abitanti perdere tutto ciò che possedevano e qualcuno purtroppo anche la vita. Il Governo di allora, presieduto dall’onorevole Alcide De Gasperi, non fu assente alla nostra disgrazia e, dopo accese discussioni parlamentari, diede il via ai vari aiuti e alla costruzione di case per i sinistrati . Il Genio Civile di Catanzaro, venuto in Badolato per realizzare quanto decretato dal Governo, alla presenza di alcune persone autorevoli del luogo, (tra cui don Caporale Prof. Francesco e il Prof. Nicola Caporale), nel progettare il da farsi e dove, per le persone senza tetto accampate nei portoni di alcuni edifici messi a disposizione, incominciò a parlare di “ripari” provvisori, ma non furono accettati dai presenti; don Francesco avanzò l’dea di prefabbricati, ma Nicola Caporale si oppose fermamente dicendo “Ci vuole la cazzuola!”, vale a dire cemento e mattoni e consigliò come luogo ideale la marina. E così fu, e la cazzuola portò anche lavoro ai tanti contadini rimasti in maniche di camicia. Arrivarono due ditte, la Ditta D’Andrea e la Maiolina, che si misero a lavoro già nel mese di gennaio 1952 e in tre mesi furono allestiti in tutta fretta 78 alloggi tra la Stazione ferroviaria e il passaggio a livello. Fu quasi un miracolo che accese di entusiasmo lo stesso Governo che volle avere la soddisfazione di consegnarne le chiavi personalmente. Il 24 marzo 1952 la marina di Badolato, imbandierata a festa, fu invasa da così tante autorità che non si erano viste né prima né dopo quell’evento straordinario, mentre una folla innumerevole, venuta da ogni dove, invadeva tutti gli spazi accalcandosi attorno al palchetto dove sarebbero salite le numerose Autorità civili e religiose (il ministro dei lavori pubblici, on. Aldisio; il sottosegretario all’agricoltura on. Rumor con il sottosegretario al lavoro Murdaca; gli on.li Larussa, Turco, Pugliese, Ceravolo, Spoleti e Bisantis; S. Ecc. mons Armando Fares e altri) tutti a far corona al Presidente del Consiglio, on. Alcide De Gasperi che, dopo i saluti rivoltigli dal sindaco del tempo, Andrea Talotta, (con parole non proprio lusinghiere), dal presidente della Provincia, on. Bisantis, e un discorso del ministro Aldisio, prese la parola e consegnò le chiavi dei primi 78 alloggi al sindaco con le testuali parole: “Una volta, era il borgomastro che consegnava le chiavi della città. Sindaco di Badolato, io non so, non voglio sapere a quale partito lei appartenga. Lei è per me il sindaco di Badolato al quale sono io, Capo del Governo, a consegnare le chiavi della nuova città”. Indimenticabile il gesto del Presidente col braccio alzato nella cui mano sfavillava al sole un mazzo di chiavi. Fu un momento memorabile che rimase indelebile nella memoria dei presenti, giovanissimi e adulti, se ancora ne ricordano i particolari. Da allora sono trascorsi 70 anni e l’Associazione Culturale Circolo Letterario “Nicola Caporale” ha voluto ricordare con una Targa questa data come il primo vagito di una nuova cittadina, fino ad allora conosciuta come Badolato Scalo e ciò prima di tutto per ricordare l’evento alle nuove generazioni e poi per rendere omaggio a Nicola Caporale che in un suo poemetto si lamentava con le seguenti parole: “Chè nemmeno una targa a far saputi i pronipoti del perché e del quando nel millenovecentocinquantuno”. (Dal poemetto “Il mio Paese” di Nicola Caporale) Nella la ricorrenza dei 60 anni della nascita di Badolato Marina non ci sono state le condizioni per ricordare l’evento come avremmo voluto. Quest’anno non si pensava proprio a tale avvenimento, ma quando arrivò un input da un amico operatore culturale a noi vicino Il nostro Circolo deliberò di commemorare l’evento programmando l’affissione di una Targa, un Convegno sull’argomento, una Mostra fotografica e la stampa di un opuscolo per non dimenticare. È stata gradita la collaborazione dell’Amministrazione Comunale e della Pro Loco di Badolato. Vogliamo qui ringraziare Mario Luzi che ha disegnato la Targa, Andrea Ermocida (OME) che l’ha realizzata Tommaso Conidi che ha porcellanato la foto-ricordo, che ritrae il Presidente del Consiglio, On. Alcide De Gasperi nell’atto di consegnare le chiavi dei primi alloggi al sindaco Andrea Talotta, fattaci avere dal Sindaco Nicola Giuseppe Parretta. La Mostra, allestita nel salone della Delegazione Comunale, è stata realizzata con le foto dell’archivio della famiglia del Prof. Nicola Caporale, foto scattate subito dopo le due alluvioni del 1951 e del 1953 e nei primi anni della Marina, arricchite con le foto regalateci dall’amico badolatese, Architetto Guglielmo Priolo. Accanto alle foto una ricca documentazione storica sui primi anni della Marina con gli articoli che il Caporale inviava alle varie testate giornalistiche del tempo, (Il Messaggero, Il Tempo, il Giornale d’Italia, ecc.) nonché dai lavori eseguiti dagli alunni dell’Istituto Comprensivo T. Campanella. L’opuscolo per ricordare è stato affidato alla socia Giulia Scerra, per la ricerca delle testimonianze orali del tempo, e alla socia Luisetta Caporale. L’evento era programmato per marzo, nello stesso giorno di allora, e nello stesso posto di allora, ma causa Covid è stato posticipato al mese successivo nei giorni 23 e 24 aprile. Il 23 aprile nella piazzetta dove avvenne l’evento 70 anni fa ci era già tanta gente fin dal mattino. La Targa, coperta da un drappo rosso, era affiancata dai quattro labari del nostro Comune ai quali si univano altri due labari provenienti dai Comuni vicini, Isca sullo Jonio e Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, tra cento bandierine colorate. Verso le ore 10.00 la presidente del Circolo Letterario, Myriam Rovito ha invitato a salire sulla piazzetta le autorità civili e religiose presenti: il Sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta; il Consigliere Regionale, Ernesto Alecci; il presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni, Marziale Battaglia; il Sindaco di Isca sullo Ionio Vincenzo Mirarchi; il Sindaco di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, Nicola Ramogida; il Vicario foraniale don Vincenzo Schiavello, inviato da S. Eccellenza l’arcivescovo metropolita Mons. Claudio Maniago, impossibilitato a intervenire personalmente; il Vicario parrocchiale di Badolato Padre Modeste; l’Arma dei Carabinieri di Badolato nella persona del luogotenente Massimo Scalinci, nonché i due conferenzieri del Convegno Prof. Ulderico Nisticò e il Geometra Pasquale Larocca. Attorno alla piazzetta la gioia degli studenti dell’Istituto Campanella accompagnati dai loro docenti. La Presidente del Circolo Letterario Myriam Rovito, dopo il saluto rivolto alle Autorità e ai presenti, si è soffermata sul valore di tale evento riportando alla memoria quanto successe 70 anni, fa iniziando dal tragico evento dell’Alluvione e finendo con la consegna delle chiavi. È seguito il saluto del sindaco Nicola Parretta, quindi è stata invitata a salire sul palco una testimone degli eventi, Domenica Piperissa, per noi Minicùzza, la quale, dopo aver raccontato di quel fatidico giorno e della gioia per le nuove casette colorate anche se senza luce e senz’acqua ma dagli ampi cortili, ha allietato tutti recitando una poesia commovente della maestra Tota Gallelli “Quandu passu ’e chista ruga”, tratto dalla raccolta “Pajìsi meu”. Al suono dell’Inno Nazionale finalmente è stata svelata la targa tra la commozione generale cui è seguita la benedizione della stessa fatta dal Vicario foraneo Dopo la cerimonia, il referente del Polo di Badolato dell’ Associazione “Riviera dei borghi degli Angeli”, Prof. Guerino Nisticò, ha accompagnato gli studenti e altri partecipanti per le vie del primo quartiere di Badolato Marina, mentre gli altri si avviavano verso la Delegazione Comunale in attesa dei ragazzi. Al termine della breve escursione il Sindaco, affiancato dalla Presidente dell’Associazione, ha tagliato il nastro che inaugurava la Mostra che sarebbe rimasta aperta due giorni. Tutti, così, hanno potuto ammirare l’evoluzione della nascita di Badolato Marina dagli anni ’52 in poi. Il giorno seguente, domenica 24 aprile, si è tenuto il Convegno sul 70° della nascita di Badolato Marina con una eccellente relazione tenuta dallo storico Prof. Ulderico Nisticò e una chiara illustrazione della trasformazione topografica di Badolato Marina a cura del Geometra Pasquale Larocca, vice presidente dell’Associazione “La Radice”. Durante il convegno ci sono stati: intermezzi musicali eseguiti da Andrea Naimo e Natale Ferraiuolo, tra cui anche un canto su Badolato, che dovrebbe diventare l’inno ufficiale del nostro paese per la bellezza delle parole e della musica arrangiata dallo stesso Naimo che ha ripreso e rinnovato una canzonetta degli Euro Universal del 1968; la lettura dei versi “L’alluvione” presi dal poemetto “Il mio paese” di Nicola Caporale, eseguita dall’artista Anna Maria De Luca dell’associazione “Teatro del Carro”; una scenetta sulla vita dei primi “Marinòti” con Lidia Cipriani e Maria Teresa Cristiano, scritta da Luisetta Caporale nella ricorrenza del 60° anniversario e poesie recitate da Domenica Piperissa. Copie dell’opuscolo “Case crollate Casette colorate” a cura di Luisetta Caporale e Giulia Scerra erano a disposizione di quanti sono intervenuti alla Mostra e al Convegno. L’Associazione Caporale con queste due giornate ha voluto dare il via in quest’anno anche alla commemorazione della nascita di tutte le marine, nella speranza che altre cittadine della costa ionica possano seguire il nostro esempio, affinché le marine non vengano abbandonate a se stesse ma siano invece rivalutate, tutelate e valorizzate. L’Associazione spera inoltre con questo evento di aver lasciato oltre a una traccia visiva anche un ricordo nella memoria dei giovani che sono il nostro futuro, e comunicare che non c’è futuro senza la memoria del passato. |