Data: 31/03/2003 - Anno: 9 - Numero: 1 - Pagina: 19 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Giovanni Bove (Altri articoli dell'autore)
È di pubblico dominio la possibilità che la finanziaria 2003 ha dato a tutti i contribuenti di mettersi in regola con il Fisco in caso di omessi o insufficienti versamenti di imposta, per i quali si è ricevuto un avviso di accertamento. Gli atti inclusi nel condono sono quelli relativi all’IRPEF, imposte sostitutive, IRAP, imposta sul patrimonio netto delle imprese, IVA e altre imposte indirette, contributi previdenziali e al servizio sanitario nazionale. Per gli avvisi di accertamento si deve pagare una percentuale degli importi contestati pari al 30% fino a 15.000 €, 32% da 15001 a 50.000 € e 35% oltre i 50.000 €. Un esempio pratico può far comprendere meglio la portata di tale disposto. Supponiamo di aver avuto un accertamento per un valore complessivo di 55.000 €: possiamo aderire al condono versando la somma di 17.450 €, ottenuta dalla somma di 4.500 (30% su 15.000) + 11.200 (32% sulla differenza tra 50.000 e 15.000 €) + 1.750 (35% su parte eccedente 50.000 €). Il dovuto va versato entro il 16.04.2003. Se le somme da versare eccedono i 3.000 € per le persone fisiche e i 6.000 € per gli altri soggetti, gli importi, maggiorati degli interessi legali, attualmente al tasso del 3% annuo, a decorrere dal 17.04.2003, possono essere versati in due rate di pari importo entro il 30.11.2003 ed il 20.06.2004. Anche il canone RAI è condonabile: a partire dal 1994, visto che il 1993 è prescritto, ci si può mettere in regola versando un contributo forfetario di 10 € per ogni anno di omesso versamento, sempre entro il 16.04.2003 su modelli F24. Anche qui un esempio può servire a fare chiarezza: se non si è versato il canone per gli anni 1996, 1997, 1999, 2001 e 2002, occorre effettuare un versamento di 50 € (5 anni per 10 €) e sentirsi in pace con la propria coscienza. Si può disquisire a lungo sulla portata etica di questi decreti. Va considerata però, prevalentemente, la necessità per lo Stato di incamerare somme che altrimenti non sarebbe facile recuperare. L’imprenditore onesto può senz’altro ritenersi offeso, ma tant’è: chi è senza peccato scagli la prima pietra…
Il fiscalista |