Data: 30/06/2003 - Anno: 9 - Numero: 2 - Pagina: 5 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
UNA LETTERA: UNA MICROSTORIA |
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Letture: 1270
AUTORE: Abdone Pittelli (Altri articoli dell'autore)
(L’amico e sensibile collaboratore Abdone Pittelli ci manda da Torino una lettera con cui ci partecipa una microstoria del 1947. Un episodio che ci piace porgere, senza commenti, all’attenzione dei nostri lettori.)
Torino, 22 maggio 2003 Spulciando nelle mie vecchie cartacce ho ritrovato la fotocopia della rivista “La tecnica professionale” (Settembre 1947) edita dalle Ferrovie dello Stato che ha dedicato un ampio servizio sul sistema, allora in vigore, della circolazione dei treni, esclusivamente a mezzo telefono selettivo, corredandolo di un grafico esplicativo, per il mancato scontro di due treni avvenuto nel 1947, tra le stazioni di Badolato e S. Andrea I., ovviamente, indicando nomi di stazioni e numeri dei treni immaginari. Il Dirigente Unico, con sede a Locri, si collegava con il. telefono con tutte le stazioni, assuntorie (denominazione data al tempo del Fascismo alle piccole stazioni), con i P.L. (passaggi a livello) e posti di servizio esistenti sulla linea Catanzaro M – Locri. Per una errata interpretazione del fonogramma ricevuto dal D.U., il Capo treno del treno merci fermo alla stazione di S. Andrea faceva partire il suo treno in contemporanea alla partenza del treno viaggiatore da Badolato. L’invito del D.U. all’assuntrice del P.L. KM 321+661 (volgarmente detto casellante) in località di Isca Marina di fermare il treno proveniente da Badolato è stato tempestivo e provvidenziale. Infatti la casellante (Filomena Alati, 1890-1966, ndd) si portava in mezzo ai binari sventolando la bandierina rossa, in dotazione, e andando all’incontro del treno viaggiatore. Questo pronto intervento valse a scongiurare un sicuro scontro fra i due treni che si fermarono, difatti, solo a poca distanza. Non c’è stato nessun clamore per l’avvenimento in quanto, fortunatamente, non c’è stato nessun ferito tra i passeggeri del treno. Ricordo comunque, oggi, con grande commozione, l’entusiasmo e gli applausi tributati, dai passeggeri del treno, alla casellante, per lo scampato pericolo. Dalle Ferrovie dello Stato è stata premiata, per il suo gesto, con una ricompensa economica. Infine, debbo confessarLe, con orgoglio, che la coraggiosa casellante era mia madre. Con i migliori saluti. Abdone Pittelli |