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Data: 31/12/2003 - Anno: 9 - Numero: 4 - Pagina: 27 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

GERHARD ROHLFS E GLI INFORMATORI CALABRESI

Letture: 1274               AUTORE: Franco Vallone (Altri articoli dell'autore)        

(In qualche modo sollecitati dalla professoressa Homayer dell’Università della Calbaria, in continuazione non solo ideale con interessi e attività precedenti, abbiamo cominciato la ricerca di testimonianze il più possibile dirette sul passaggio di Gherhard Rohlfs dalla nostra regione. Abbiamo così il piacere di pubblicare questa interessante memoria dell’amico giornalista Franco Vallone, operatore culturale del Vibonese e della intera Calabria. Oltremodo lieti di avere finalmente anche la sua firma tra le pagine di questo periodico, lo ringraziamo per avere prontamente risposto alla nostra richiesta.)

Lui, il tedesco, il professore Gerhard Rohlfs, li chiamava “informatori” i suoi amici sparsi per tutta la Calabria. Informatori che sentiva spesso e che ritualmente incontrava in loco.
Ho avuto la fortuna di incontrare il grande glottologo a Briatico, paese allora in provincia di Catanzaro ed oggi in provincia di Vibo Valentia. Capelli bianchissimi svolazzanti al vento, bretelle, giacca larga sahariana, occhiali grandi… un anziano tedesco con un piccolo biglietto da visita che sembrava una lettera: “Dr. GERHARD ROHLFS Professor der Philologie an der Universitat Munchen i. R. Honorarprofessor der Universitat Tubingen Dr. H.c. der Universitaten Athen, Palermo, Turin und Lecce - Mitglied der Bayerishen Akademie der Wissenschaflen - Consejero de honor del Cosejo Sup. de Investigaciones Cientificas (Madrid) - Socio corrispiondente dell’Accademia della Crusca (Firenze) e dei Lincei (Roma). Socio d’onore della Soc. di Storia Patria per la Puglia.”
Rohlfs veniva spesso a Briatico per informarsi dal suo grande amico Domenico La Torre. La Torre era uno studioso di storia locale, grande appassionato di archeologia e del territorio di Briatico e della Calabria. La Torre raccoglieva il frutto delle sue ricerche nelle pagine di alcuni grossi quaderni e quando arrivava il “tedesco” illustrava le sue più recenti scoperte supportate da rinvenimenti archeologici fortuiti nelle campagne attorno al paese. Rohlfs invece tempestava Domenico di domande, cercava conferme e chiarimenti su nomi, cognomi, toponomastica locale, soprannomi, luoghi, pronunce e concetti astratti. Un vero e proprio scavo archeologico nelle parole e nella toponomastica. Poi alcune volte lasciava a Domenico alcuni appunti con dei nomi da ricercare, delle tracce tematiche da sviluppare che poi passava personalmente a ritirare o che riceveva per posta. Ricordo quando nel 1983 in una località archeologica attorno a Briatico, fu rinvenuta una medaglia-moneta in bronzo con la scritta evreatio. Interpellato in Germania il glottologo chiese delle nitide fotografie ingrandite dell’antica medaglia commemorativa e dopo qualche mese inviò una lettera di risposta dove spiegava che evreatio si poteva riferire proprio al vecchio toponimo della città di Briatico. Rohlfs prendeva appuntamento con La Torre con qualche settimana d’anticipo, poi, puntuale come un orologio svizzero, arrivava a Briatico, scendeva dall’auto, alcune volte accompagnato dalla figlia, e si infilava velocemente nella casa di Domenico. Nello studio di La Torre, strapieno di libri antichi, Rohlfs rimaneva ore e ore, prendeva appunti, copiava termini, approfondiva, chiedeva, registrava, poi, nel tardo pomeriggio, proseguiva il suo viaggio nel profondo della Calabria, si spostava in altre aree della provincia sempre verso sud.
Dalle date lasciate sui fascicoli e su una foto regalata e dedicata a La Torre si evince che Rohlfs è stato a Briatico sicuramente il 16 marzo 1974 e il 2 marzo 1979.
Altri collaboratori informatori sono stati l’avvocato Carlo Felice Crispo di Vibo Valentia, Luigi Corapi di Soverato, la famiglia Lombardi Satriani di San Costantino di Briatico.


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