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Data: 31/12/2004 - Anno: 10 - Numero: 4 - Pagina: 22 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

IL GIORNO PRIMA DELLA FESTA

Letture: 1238               AUTORE: Tota Gallelli (Altri articoli dell'autore)        

Ogni festa veniva ricordata il giorno prima con suono di tamburi, scampanellìo di campane, celebrazione dei vespri.
Al mattino inoltrato i tamburinàri cominciavano il giro per le vie del paese, per quelle vie dove l’indomani sarebbe passata la processione. Quel suono allegro richiamava i ragazzini che si univano a loro incuranti del proprio vestiario povero, delle scarpe rotte, o addirittura senza: per loro era festa che voleva dire allegria.
Le donne rientravano prima dai campi per assistere alla celebrazione dei vespri. La chiesa veniva addobbata con drappi colorati da persone esperte che venivano da fuori.
In casa le mamme tiravano fuori dal baule i vestitini dei bimbi, usati solo nei giorni di festa per cui bisognava controllare se il vestitino andava bene o se aveva bisogno di essere allungato o accorciato nel caso fosse del fratello o sorella maggiore. Si passava il lucido alle scarpe per ammorbidirle e renderle più nuove. I ragazzini non sempre calzavano le scarpe, spesso camminavano a piedi nudi per cui le scarpe si indurivano.
La festa si sentiva già in quei preparativi e si godeva nella semplicità di quella vita familiare, nulla si chiedeva di più, bastava solo la gioia di vivere quei momenti.


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