Associazione culturale “La Radice”
Registrazione Tribunale di Catanzaro n° 38 del 12.04.1995



Home
Info
Autori
Biografie
Periodici
Cerca
Video
Link
Archivio
Lettere
Estinti
Gestionale
Articolo meno letto:
UN’ALBA DA MIA MADRE Dal balcone della mia casa, 17 marzo attorno alle sei Vito Teti
Autore:     Data: 30/04/2019  
WebCam su badolato borgo

Inserisci email per essere aggio Inserisci email per essere aggiornato


 LINK Culturali su Badolato:

Storia di Badolato a partire dai 50 anni della parrocchia Santi Angeli custodi di Badolato Marina, i giovani di ieri si raccontano.
www.laradice.it/bibliotecabadolato

Archivio di foto di interesse artistico culturale e storico - chiunque può partecipare inviando foto, descrizione e dati dell'autore
www.laradice.it/archiviofoto

Per ricordare chi ci ha preceduto e fà parte della  nostra storia
www.laradice.it/estinti


ACCETTIAMO:
  • MATERIALE da pubblicare o da conservare;
  • NOTIZIE storiche e d'altro genere;
  • INDIRIZZI di Badolatesi che ancora non ricevono il giornale;
  • FOTOGRAFIE di qualche interesse;
  • SUGGERIMENTI, che terremo presenti;
  • CONTRIBUTI in denaro.

Visite:
Pagine richieste:
Utenti collegati:
dal 01/05/2004

Locations of visitors to this page

Data: 31/03/2006 - Anno: 12 - Numero: 1 - Pagina: 16 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

LA PURGA

Letture: 1204               AUTORE: Nicolina Carnuccio (Altri articoli dell'autore)        

Il ricino è una pianta alta un paio di metri, con grandi foglie palmate e infiorescenze a grappolo rosso-giallastre. Ha un bell’aspetto, tanto che è coltivata pure per ornare giardini.
In marina cresceva spontanea sulle scarpate lungo la strada. Io la guardavo come si guarda un nemico perché sapevo che dai suoi semi veniva l’olio che mia madre e mio padre una volta al mese ci costringevano a bere: a quei tempi si pensava che le purghe facessero bene alla salute. L’olio di ricino ha odore e sapore nauseabondi e doverlo bere era ogni volta un supplizio. Ci purgavamo di domenica. Mia madre preparava il brodo di prima mattina. Noi ci alzavamo che l’odore già si spandeva per tutta la casa. In cucina trovavamo pronti sul tavolo i bicchieri con l’olio di ricino misto a due dita di latte. Il latte attenuava, ma di poco, il sapore cattivo. Esitavamo, e poi tremanti per il disgusto ci buttavamo in gola la purga; i più piccoli l’ingoiavano ogni volta piangendo. La purga ci provocava un’intensa diarrea. Ci reidratavamo bevendo tazzoni di brodo. Non sapevamo però che il brodo serviva a rimettere i liquidi persi e non lo sapeva nemmeno mia madre perché ricordo che ci diceva: bevete, altrimenti la purga non vi farà effetto. Pensava che il brodo serviva soltanto a “pulire” di più l’intestino.
Una volta uno dei miei fratelli osò ribellarsi alla purga: ruppe coi denti il bicchiere di vetro che mia madre (o mio padre) gli teneva con forza tra le labbra per costringerlo a bere. Non ricordo se dopo quella volta lo costrinsero più.


E-mail:              Webmaster: www.giuseppecaporale.it               Segnalazione errori

Testi e materiale Copyright©
Associazione culturale La Radice
  www.laradice.it

Sviluppo e design Copyright©
Giuseppe Caporale
 www.giuseppecaporale.it

Tecnologie e software Copyright©
SISTEMIC di Giuseppe Caporale
 www.sistemic.it

Advertising e link support
by www.Golink.it

Golink www.Golink.it