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Autore:Guerino Nisticò     Data: 30/04/2019  
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Data: 30/06/2006 - Anno: 12 - Numero: 2 - Pagina: 44 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

DDIU MU NI LIBBARA DE PEZZENTI ARRICCUTI E DE RICCHI APPEZZANTUTI

Letture: 1242               AUTORE: Giovanna Durante (Altri articoli dell'autore)        

Tutto ci che cambia bruscamente la vita, sia in negativo che in positivo, crea un trauma da cui scaturiscono atteggiamenti umani imprevedibili. A maggior ragione se linaspettato mutamento avviene senza meriti o demeriti particolari. E' il caso del ricco caduto in miseria e del povero divenuto ricco a cui si riferisce il nostro proverbio.
La ricchezza improvvisa, se non riesce a fare impazzire il fortunato (perch sempre di fortuna si tratta), quasi certamente lo pone in una situazione psicologica particolare che lo induce al contrasto con s e con gli altri. Generalmente chi passa dalla povert alla ricchezza cerca di dimenticare quel mondo che si lascia alle spalle e rifugge da tutto ci che gli ricorda la sua precedente condizione; spesso la nuova situazione lo porta allarroganza e alla superbia e lo induce a voler dimenticare coloro con cui ha condiviso per anni la povert. C chi arriva persino a convincersi gratuitamente di aver acquistato per propri meriti ci che invece chiaramente frutto di un evento fortuito.
Ben altra la posizione del ricco caduto in miseria o, come si suol dire mbascia fortna. Egli vive di ricordi, chiuso nel suo mondo che vorrebbe far rivivere ad ogni costo; non potr mai accettare la sua nuova ed imprevista condizione sociale, ma solo subirla. A parte le ristrettezze economiche con le quali deve fare i conti, egli continuamente tormentato dal pensiero della ricchezza sprecata, degli averi persi. Non accetta la compagnia dei ricchi con i quali non pu pi competere, ma neanche lamicizia dei poveri dai quali sempre stato distante. A tutti vorrebbe nascondere lattuale suo stato di indigenza, ma finisce solo per diventare intrattabile e ridicolo.
Spesso avviene che il ricco impoverito, nellincapacit di affrontare la scomoda situazione presente, si autoemargini e venga compatito da coloro che gli stanno vicini e da cui egli si allontana con atteggiamento altero.
Questo personaggio mi ricorda un vecchio film interpretato dal celebre Tot in cui il protagonista era proprio un nobile e ricco decaduto che cercava in ogni modo di nascondere lattuale povert, ostentando pateticamente un tenore di vita da nobile.
Non certo facile intrecciare rapporti con personaggi di questo tipo, anzi bene starne alla larga: Dio ci liberi -dice il nostro proverbio- dai pezzenti arricchiti e dai ricchi impoveriti.



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