(Sentiamo il dovere, ma anche il piacere, di dare lo spazio che merita a una lettera speciale che ci viene da Mimì Bressi, un attento lettore de “La Radice”, ma soprattutto un amico del quale da sempre conosciamo e apprezziamo l’attaccamento a questa nostra terra dove è nato e la rara sensibilità per i problemi culturali e umani.)

Sul “Ramo d’oro” di Frazier si legge un bell’episodio sul culto degli alberi nell’antica Roma. Nei pressi di un villaggio vicino il lago di Nemi stava per morire una grande quercia sacra. E allora tutti gli abitanti fecero una catena umana da una sorgente alla pianta, e con tutti i recipienti a loro disposizione la irrorarono perché non seccasse.
Leggendo il sofferto comunicato circa la fine della pubblicazione de “La Radice” per insufficienza di mezzi, mi è venuto di pensare che anche noi potremmo formare una catena di “portatori d’acqua”, perché questa “radica longa” che ci unisce non muoia.
Mi è stato detto che le spese per la vita del periodico ammontano a circa tremila euro a trimestre.
Credo fermamente che fra i quasi duemila destinatari de “La Radice” ci possano essere cento aderenti ad un “Gruppo di Amici Sostenitori” i quali si impegnino di versare trenta euro a testa all’inizio di ciascun trimestre.
Un piccolo “portatore d’acqua”

(Nel ringraziare il “piccolo portatore d’acqua” per il sostegno, non solo morale, si vuole precisare che sono sue e le virgolette e le sottolineature nel testo della lettera.)