Data: 30/09/2007 - Anno: 13 - Numero: 3 - Pagina: 8 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
Letture: 1230
AUTORE: Francesco Misitano (Altri articoli dell'autore)
(Da un po’ di tempo ci segue dalla Germania, dove in passato si è trasferito per vivere e lavorare, il nostro corregionale avvocato Francesco Misitano, del quale abbiamo scritto altra volta. Con la lettera che segue amplia e rende più solido il suo rapporto con “La Radice”. Noi lo ringraziamo del suo contributo e con piacere lo porgiamo all’attenzione dei nostri lettori.) ITALO E ITALIA (Un contributo dalla Germania) Pregiatissimo Signor Direttore, mi è pervenuto in questi giorni il n. 2 (anno XIII) della rivista La Radice, del 30 giugno 2007, e La ringrazio per il gentile pensiero. Ho letto tra gli altri articoli anche quello di Ulderico Nisticò, pag. 9, dal titolo Italo, cui vorrei aggiungere, se Lei me lo permette e anche l’autore, una mia postilla. Italo, si legge nell’articolo, era un re, secondo alcuni dei Siculi, secondo altri degli Enotri, da cui sarebbe derivato il nome Italia (Aristotele, Tucidide e Dionigi di Alicarnasso). Apollodoro invece sostiene che «italòs nella lingua dei “Tirreni” significa toro» e che quindi gli Italici (o Tirreni, come lui genericamente li intende) «sarebbero (…) il popolo dei Vituli» (vitelli). A questo fa eco Varrone «affermando che: “L’Italia è detta così dai buoi”.» Ma come entrambi siano giunti a questa conclusione, non lo dice nessuno dei due. Lo spiegò invece, verso la fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, il prof. Alessandro Cutolo, allora direttore della rivista Historia. Secondo il prof. Cutolo, il nome Italia è derivato dall’osco, la lingua degli Oschi, una propaggine di popolo, forse, degli Oschi (o Osci) della Campania, che a lor tempo erano abitatori del territorio dell’odierna provincia di Reggio Calabria. Questi avevano come totem un vitello che nella loro lingua chiamavano viteliu. Con l’arrivo poi dei coloni greci sulla costa orientale dell’odierna Calabria (secoli VIII e VII a. C.), la lingua osca, a contatto con quella greca, subì delle modifiche, per cui viteliu perdette la v iniziale e divenne iteliu, dal quale poi sarebbe derivato il nome Italia come terra del vitello (totem) o dei bovini. Con i più cordiali saluti. Francesco Misitano |