Data: 30/04/2014 - Anno: 20 - Numero: 1 - Pagina: 20 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Mimmo Audino (Altri articoli dell'autore)
In Calabria, rispetto ad altre regioni del sud Italia, sono molto diffusi i canti e gli strumenti tradizionali. E ancora oggi suscitano un forte interesse da parte degli studiosi del settore, Antropologi ed Etnomusicologi. Tra gli strumenti spicca la Chitarra Battente o, come ironicamente la chiamava mio zio Antonio Pultrone “Totò e Runcigghiu’’, ’a chitarra do vinu. La stessa apparve nella scena musicale italiana nella seconda metà del XVI secolo. Venni a conoscenza di questo meraviglioso strumento quando ero ancora ragazzino, e fu proprio per il suo fascino e la bellezza del suono che mi appassionai fin da subito alla musica. Si differenzia dalla più conosciuta “Chitarra Francese’’, non per le dimensioni (la Chitarra Battente infatti è leggermente di diapason più corto ed è anch’essa a fondo piatto), ma per via delle quattro corde raddoppiate, a volte singole, tutte di eguale misura (0,10 mm) ed un’accordatura propria. L’area dove maggiormente è concentrata la presenza della Chitarra Battente a fondo piatto è soprattutto la fascia jonica, quella che va dal Crotonese alla Locride, compreso il comprensorio delle Serre. In Calabria, le chitarre più conosciute sono costruite dai famosi Liutai di Bisignano, famiglia De Bonis di chiare origini spagnole, presenti nella nostra regione dal periodo borbonico. Ho notato subito, appena ne vidi una nel 1995, che gli strumenti costruiti dai De Bonis avevano cinque corde raddoppiate, con una forma ad otto allungato, e sopratutto non producevano lo stesso suono quale ero solito ascoltare. Oggi in Calabria, la Chitarra Battente è molto diffusa e proprio per questo motivo ci sono tanti giovani liutai (giovani ma non meno bravi dei De Bonis) che si dedicano con passione alla costruzione di questo strumento, facendone così una piccola fonte di guadagno. Una curiosità: tempo fa, grazie ad una ricerca meticolosa, ho scoperto che a Badolato il 90% delle famiglie possedeva una Chitarra Battente, per la maggior parte dei casi proveniente dalla “Merica’’ Argentina. Non perché i “Mericani’’ conoscessero meglio questo strumento ma, al contrario, molto probabilmente durante l’emigrazione in Argentina, qualcuno se l’era portata con sé, ispirandone la riproduzione ai molti liutai presenti oltre oceano e favorendone successivamente l’invio a Badolato, ad amici o parenti. Ecco perché alcuni anziani suonatori erano orgogliosi della provenienza della propria “Chitarra del vino”! |