Data: 30/12/2020 - Anno: 26 - Numero: 2 - Pagina: 21 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
L’AUTO CHE PORTÒ UMBERTO DI SAVOIA PER BADOLATO |
|
Letture: 995
AUTORE: Claudio Caroleo (Altri articoli dell'autore)
… In un lunedì di maggio del 1932, precisamente il 30 alle ore 14.00, giungono a Badolato le Altezze Reali Umberto di Savoia e Maria José del Belgio, scesi da un treno partito da Catanzaro Sala. L’accoglienza del popolo badolatese è decisamente calorosa, dimostrando così un senso dell’ospitalità ineguagliabile. Le Altezze Reali affrontano il valico della folla seduti su un’elegantissima e lussuosa automobile: l’allora prestigiosa Fiat 507… È la sintesi di uno dei tanti avvenimenti narrati negli impegnativi capitoli de La Storia di Badolato, di Antonio Gesualdo, testo che a pag. 533 ne riporta la relativa foto in bianco e nero, nella quale, in tutta la sua bellezza e maestosità, risalta una Fiat 507. Gran bella macchina, imponente e lussuosa, connotatasi quale importante emblema per il marchio torinese, dando “il via” ad una futura serie di automobili, cosiddette “di grossa taglia”! La 507 fu progettata a metà degli anni ʼ20. Montava un motore a 4 cilindri in linea, con cilindrata di 2.296 cc ed una potenza di 35 cv. Il cambio era un manuale a 4 rapporti, ovviamente non sincronizzati. Il peso dell’auto si aggirava intorno ai 1400 kg, abbastanza per gli standard dell’epoca, ma “quasi leggera” rispetto alla media delle auto odierne. La 507 ebbe, però, vita breve. Infatti, fu prodotta solamente dal 1926 al 1927, con circa 3700 esemplari costruiti. Tanto detto, è opportuno riflettere e pensare ad una cosa: com’è possibile che un marchio fornitore delle proprie vetture alla “Casa Reale”, oggi sia praticamente sparito? O, per lo meno, come accettare che esso “galleggi” solo nel mondo dell’Alta Finanza che, in questo nostro contesto di forzata globalizzazione, non si preoccupa minimamente dei sentimenti dei veri appassionati? Claudio Caroleo (Nel ringraziare il giovanissimo giornalista pubblicista Claudio per il fresco articolo inviatoci, dovuto -ci risulta- alla sua passione per il mondo delle automobili, suggeriamo, ai lettori che volessero saperne di più relativamente al viaggio in Calabria dei due giovani principi, di leggere anche l’articolo apparso alle pagine 37/41 del n° 1/2001 di questo periodico. - Ndd) |