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Autore:     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/08/2021 - Anno: 27 - Numero: 2 - Pagina: 25 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

L’ALLUVIONE CHE 70 ANNI FA SCONVOLSE IN PARTE LA CALABRIA IONICA, IL POLESINE E LA SARDEGNA.

Letture: 1125               AUTORE: Mimmo Lanciano (Altri articoli dell'autore)        

(Nella convinzione che possa tornare utile a più di un lettore di non avanzata età leggere
alcune notizie sull’alluvione che nell’ottobre del 1951 (si ricorda abitualmente giorno 17) ha
sconvolto Badolato, modificandone morfologia, caratteristiche e destino, dando tra l’altro
sostanziale origine al nuovo centro abitato di Badolato Marina, pubblichiamo qui di seguito
il comunicato-stampa di lunedì 24 agosto 2021, inviatoci dall’amico collaboratore Mimmo
Lanciano a nome della “Università delle Generazioni associazione culturale e agenzia-stampa
informali dal 1993- Viale Castelnuovo 33 - 86081 Agnone del Molise IS - tel. 0865.79034 -
334.7727454 di cui è Fondatore e direttore.”
“La Radice” in questi trent’anni di
lavoro ha trattato più volte e con varie
sfaccettature l’argomento, riportando sul
periodico anche particolari documentali
sulla nascita e sull’espansione della
Marina di Badolato dal 1952 al 1956.
Ma Mimmo Lanciano ne tratta, sia pure
nella sintesi del comunicato-stampa,
con qualche nuovo particolare, sia
relativamente ai luoghi del disastro
alluvionale, sia rispetto alle immagini.
E, soprattutto, vuole mandare, com’è
in genere suo costume, uno specifico messaggio a chi avesse orecchie e
intenzione di ascoltarlo. Leggiamolo,
non dimenticando di ringraziarlo
anche da queste colonne per la cortese
partecipazione.)
A metà ottobre 1951 una estesa
perturbazione, a carattere ciclonico,
proveniente dall’Africa sahariana ha
investito, con il suo massimo epicentro
in Calabria, tutta l’Italia fino in
Sardegna e nel Veneto del Polesine. Fu un’alluvione epocale che stravolse e cambiò i connotati
di interi territori. Ciò avvenne, in particolare, nella Calabria jonica dove, per i danni sofferti dai
borghi collinari, l’allora governo di Alcide De Gasperi costruì ex novo (e a tempo di record)
le cosiddette Marine, ovvero agglomerati di case popolari per gli alluvionati con l’eleganza
urbanistica di piccole cittadine dal sicuro futuro turistico.
Fra poco meno di due mesi tale anniversario (il 70mo) ricorrerà quasi inosservato, visto e
considerato che non abbiamo notizia di eventi particolari, ma soltanto di commemorazioni
sparse in organi di stampa locali, come la rivista culturale “La Radice” di Badolato che, diretta
dal prof. Vincenzo Squillacioti, dedica spesso commenti e testimonianze su quel dramma che
ha segnato intere generazioni in gran parte costrette ad emigrare nel resto d’Italia o all’estero.
L’Università delle Generazioni, che è un’associazione culturale, con frequenza quasi
periodica lamenta il fatto che le Marine (nate come gemmazione dei borghi fortemente
danneggiati da quell’alluvione del 1951 cui si è aggiunta pure quella dell’ottobre 1953) non
abbiano ancora inteso ricordare (almeno con un pur
piccolo monumento o una semplice iscrizione bronzea
o lapidea) la loro origine e la loro recente fondazione,
a beneficio delle nuove generazioni ed anche dei
turisti che spesso si chiedono il perché di questi paesi
rivieraschi così particolari.
Fatto sta che fra qualche decennio, scomparse le
generazioni che hanno vissuto quel dramma, sparirà
pure la memoria storica ed umana di un evento che
ha segnato il territorio, la demografia e l’antropologia
delle nostre genti. L’Università delle Generazioni
sollecita quindi la Regione Calabria, gli Archivi
di Stato, le Amministrazioni locali, ma anche le
associazioni culturali e chiunque altro a voler fissare
(con mostre, libri dedicati e con altre opere provvisorie
o permanenti) la memoria storica e ad impiantare un
segno tangibile nel contesto urbano non soltanto nelle
Marine ma anche nei borghi collinari e montani che,
purtroppo, si stanno spopolando a tal punto da ridursi a
dolorosa archeologia. - stop -


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