Data: 31/12/2002 - Anno: 8 - Numero: 4 - Pagina: 17 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Donio Nisticò (Altri articoli dell'autore)
(Donio Nisticò è uno dei primi ed affezionati nostri lettori. Pur se lo abbiamo spesso citato per la sua calda corrispondenza, non gli abbiamo sempre dato lo spazio che egli chiedeva per le sue composizioni poetiche. A causa, ovviamente, dell’economia globale di questo atipico nostro periodico, che impone, a chi lo struttura e lo scrive, esigenze di vario tipo, talvolta anche contrastanti, e limitazioni, e necessità di non sempre accettabili decisioni. Di cui non scriviamo apertamente, ma che neanche nascondiamo, a chi ci legge con intelligenza e interesse. L’anziano amico Donio Nisticò, essendo deceduta l’amata sua moglie, è rimasto solo, accanto a figli e altri congiunti, a piangere un dolore che sappiamo universale, e antico quanto l’uomo. Appartenendo egli a quelle persone che più facilmente esternano la propria sofferenza, ha scritto in questa luttuosa occasione una lunga poesia, che ci ha mandato dall’Argentina con preghiera di pubblicazione su “La Radice”. Ed è quello che facciamo. Rinnovando il nostro cordoglio per il lutto che l’ha colpito.)
A MIA MOGLIE
Amata mia, che più non torni, e morire volevo anch’io tra le tue braccia. pur s’io t’aspetto come un bambino, Son trenta giorni che te ne sei andata, mentre il cuore muore. ed io non so perché son vivo ancora. Cammino senza meta, te cercando Per acqua bevo sempre le mie lacrime nelle strade che insieme percorremmo; con la speranza di trovarti presto mi fermo dove tu sedevi, giacché la casa è ormai una fredda tomba, interrogando ciò che tu toccavi. E piangono con me persin le mura, Sento che mi chiami in ogni dove, ed io son morto pur essendo in vita. ma non ci sei quando lo sguardo giro. Prego in ginocchio sulla cara tomba Ricordo sempre quando mi chiedevi e innaffio col mio pianto le tue rose. l’aiuto ch’io non ti potevo dare.; Chiedo al Signore di chiamarmi presto ed il buon Dio pregai nella sua chiesa perché possa al tuo fianco riposare, offrendo la mia vita per la tua, nel bel giardino che abbiamo acquistato per darti ancora i fiori del giardino. col segreto patto di morire insieme. Ma quando son tornato eri già morta, Aspettami. Tuo Donio. |