Data: 31/08/2008 - Anno: 14 - Numero: 2 - Pagina: 9 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
A MÒNACA ’E SANTU NICÒLA (1) |
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AUTORE: Antonio Fiorenza (Altri articoli dell'autore)
“A MÒNACA ’E SANTU NICÒLA”(1) La chiamavano “a mònaca ’e Santu Nicòla” o meglio e più precisamente “do pannu russu”, dal colore della gonna, in panno di lana, che costituiva la parte inferiore di un manto, ritengo tutto sui generis, con casacca nera nella parte superiore, stretta ai fianchi da un cordone, per copricapo uno scialle nero che portava in tutte le stagioni. Bassa, viso scarno, occhi vispi, fronte bassa, abbastanza dinamica nonostante l’età, almeno così la ricordo, abitava in Via Vittorio Emanuele III, in una casetta ad un vano, con sovrastante cucina, ed accudiva giornalmente alla pulizia e funzioni della vicina Chiesetta di San Nicola vescovo, Parrocchia dell’allora popoloso quartiere della “Jusutèrra” Maniaca della pulizia, curava che ogni cosa fosse al giusto posto: dalla lampada al Santissimo, che governava giornalmente con l’olio, alla sistemazione dell’Altare, dalla pulizia dei portafiori e cambio dei fiori alla sostituzione delle candele nei candelabri, cui toglieva la cera, e che era solita trattare con una pasta abrasiva a base di polvere di mattone pestato, impiegata dai musicanti per lucidare gli ottoni - Badolato, a quei tempi, aveva un affermato Complesso bandistico! - Anni Quaranta, prima del terremoto, il sacro edificio comprendeva una navata laterale, divisa dalla centrale da due tozzi archi, esposta a Sud, detta del Cuore di Gesù, dall’omonima artistica statua a mezzo busto, in carta pesta, sovrastante l’altare, attaccato alla parete divisoria della sacrestia. Si faceva aiutare da alcuni ragazzi, per lo più parenti, che andavano a gara a suonare la campana, l’unica di un campanile a vela, azionata da una corda piuttosto pesante, che pendeva in uno sgabuzzino della sacrestia. Pura di cuore, semplice, umile, pia, la nostra era un esempio di sanità morale e di carità operosa, attaccata alla Chiesa, - figura di un misticismo fideistico, piuttosto esagerato - che chiude un periodo della Storia della Badolato della passata generazione, quando la Religione era sentita e praticata nelle manifestazioni di culto e feste ricorrenti.
(1) - Ne fa cenno il nostro Direttore, nell’aprire il Racconto “Pranzo Natalizio”, riportato da “La Radice”, pp. 4 - 5, N° 1, 30 aprile 2008. Un racconto vivace, nella finzione altamente realistico, in un susseguirsi di situazioni efficacemente ritratte nei particolari. |