Data: 30/09/2005 - Anno: 11 - Numero: 3 - Pagina: 3 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Giulia Scerra (Altri articoli dell'autore)
Lia Brasacchio è una mia amica di Rocca di Neto, che sta attraversando un periodo difficile. è lei la “musa ispiratrice” di questi versi. A composizione ultimata però mi sono resa conto che tutte le immagini che hanno dato vita a questi versi sono quelle di luoghi e persone reali (esistite ed esistenti) di Badolato. Da ciò l’esigenza di regalare ai Badolatesi ciò che da loro ho ricevuto. Colgo l’occasione per ringraziare e salutare tutti e in modo particolare invio un saluto affettuoso al papà e alla mamma di Pasquale Loprete. DEDICATA A LIA Ho visto il bene. L’ho visto nei bambini che giocano a “campana”, nelle mani, abili e svelte, di Siverina che lancia pietruzze nell’aria. L’ho visto nei pulcini che pigolavano, smarriti, nei vicoli odoranti di muffa e di vino. Rigoglioso, l’ho visto nell’edera che ingioiellava i muri di pietra. Splendente, l’ho visto nell’acqua, scendendo il torrente, luccicare e danzare tra i sassi. Ho visto il bene... …l’ho visto negli occhi, neri e profondi, di mamma che intreccia frange di lino, e... che attende… e che spera… le arrida la vita.
Ho visto il bene. Ho udito il bene. L’ho udito al mattino nel canto di Rina che netta, veloce, dai cardi le spine che schiaccia, gioiosa, le olive che impasta focacce di miele e di vino …sognando la vita… L’ho udito nel vento leggero che, lieve carezza, s’insinua tra fronde argentate d’ulivo. L’ho udito una notte d’estate perdersi incontro alle stelle: allegre e nostalgiche note pizzicate da mano senile del cieco che canta la vita. L’ho udito da labbra avvizzite, parole d’amore, ricordi remoti del vecchio maestro che scrive e dipinge la vita: memorie di un’era svanita, avvolte da luce soffusa nella stanza gremita di libri e di quadri; visioni, emozioni, rubate dal tempo e fermate: le tele rimandano vita.
Ho visto il bene, ho udito il bene, ne ho sentito il profumo esalare da terra riarsa da pioggia d’agosto bagnata; l’ho sentito nell’aria di maggio da effluvi di rose impregnata; l’ho sentito da pelle virile, odore di muschio e sudore, penetrarmi nel cuore… …inebriata d’amore… aspirando il profumo… ho inalato il respiro… ...che dà vita alla vita.
Ho toccato il bene, stringendo le mani dell’uomo che amo, intrecciando le dita alle dita …calore che invade… pervade e ristora innalza e sprofonda esalta e sconvolge… contatto bruciante che placa ogni arsura e… disseta la vita. Ho toccato il bene… …guardando quel volto che barba incornicia, pallore di morte… sul bianco lenzuolo, sfiorando quel tiepido diafano braccio di uomo, compagno di giochi, che lascia la vita… Ho toccato il bene affondando le mani in solare ginestra, effimero, povero dono da offrire al mio Dio, raccolta da mani tremanti, da mani protese… anelanti alla Vita.
Ho visto il bene. Ho sentito il Bene. Lo sento ogni giorno nell’aria lo sento nell’acqua lo sento nel vento e nel fuoco lo sento nel mondo infangato dal male. Lo sento nel cuore. |