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Data: 31/12/2019 - Anno: 25 - Numero: 3 - Pagina: 17 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

EUROPA MITO STORIA SPERANZA

Letture: 834               AUTORE: Vittorio Bonacci (Altri articoli dell'autore)        

Guardando un’immagine satellitare, tra
Europa e Asia non si coglie una netta separazione
geografica. Perché allora si parla
di due continenti? Per rispondere a questa
domanda bisogna rifarsi agli albori della
storia, cioè al mondo dei miti.
È un caldo pomeriggio di fine estate.
Sulla spiaggia di Tiro, antica città della Fenicia,
a sud dell’attuale Libano, un gruppo
di fanciulle si rincorrono divertendosi. Una
di loro, la più bella, si chiama Europa, è una principessa figlia del re della città. Poco distante dal
gruppo delle ragazze festanti compare all’improvviso un magnifico toro bianco. Europa incuriosita si
avvicina. È affascinata dal toro possente che col dorso leggermente inclinato sembra invitarla a saltare
in groppa. Europa, ammaliata non resiste, sale in groppa e il toro parte al galoppo tuffandosi nel mare.
La bella Europa ormai è un puntino in mezzo al mare rapita dal possente toro bianco che in realtà è
Zeus, re degli dei. Zeus porta Europa sull’isola di Creta e dalla loro unione nascono dei figli e nasce
così anche la storia di Europa. Questa storia nasce in Fenicia e prosegue a Creta a sud della Grecia.
Occidente e Oriente si uniscono in un abbraccio che è vita, culla di cultura e di umanità. Europa,
nella sua etimologia più accreditata, significa volto rotondo, sguardo ampio e luminoso.
Superando le origini del mito di Europa, si può dire che l’Europa non è tanto un continente con
confini geografici certi, non è neppure un’identità politica definita, ma è certamente una realtà storica
con una sua cultura che affonda le sue radici in un passato lontano.
Storicamente furono proprio i Greci a riconoscersi diversi dalle popolazioni asiatiche e africane.
Da questa diversità identitaria è nata molti secoli dopo una identità europea chiara anche attraverso
una lunga e significativa gestazione medioevale.
La notte di Natale dell’anno ’800, quando Carlo Magno fu proclamato imperatore romano da Papa
Leone III, è iniziata a farsi strada la prima coscienza europea. Carlo, divenuto imperatore, sposta il
baricentro da Costantinopoli a Roma e per questo è riconosciuto come il “Patriarca dell’Europa”.
Il Machiavelli nel primo capitolo del Principe coglie la differenza costituzionale tra l’Europa
organizzata in molteplici monarchie e il dispotismo del mondo asiatico in cui politica e religione si
fondano nell’assolutismo del sovrano.
Qualcuno ha detto che se il Cristianesimo è nato in Oriente, l’Oriente non ne ha compreso la luce.
La storia universale va da Est ad Ovest e l’Europa è veramente la fine della storia di cui l’Asia è
l’inizio.
Lo scrittore francese Paul Veléry afferma che i cardini della civiltà europea sono il logos greco,
lo ius romano e il Verbum cristiano.
Per concludere si può dire che l’Europa è una entità in cui si intrecciano valori che prendono corpo
in una cultura ben definita. La sua dimensione culturale, sedimentata nel tempo, appare del tutto
originale. Le sue radici sono rappresentate simbolicamente da due città storiche: Atene (la tradizione
culturale dell’Occidente) e Gerusalemme (la tradizione cristiana). Ma questi poli simbolici tanto
uniscono quanto dividono. Questo mix di forze ha generato le Crociate, vari confitti e una serie di
eventi bellici che hanno punteggiato la sua storia.
L’integrazione europea attualmente è un tema molto dibattuto. Noi siamo convinti che questa
auspicata integrazione non deve essere intesa come fusione, somma, prodotto di popoli, ma come
armonico complesso di popoli diversi. E questa armonia si può e si deve realizzare nella cultura
che identifica i popoli medesimi. Però tutto ciò presuppone che ogni popolo superi il pregiudizio
di essere l’unico depositario di una cultura che, invece, è universale ed è sintesi della classicità, del
Cristianesimo e di tutti i processi connessi.
Vari filosofi del Settecento –e Kant in particolare– si sono posti questa domanda: “L’idea di Europa
è compatibile con la pace ?”
L’Unione Europea è nata per alimentare la speranza che la risposta a questa domanda possa essere
positiva.
Vittorio Bonacci


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