Associazione culturale “La Radice”
Registrazione Tribunale di Catanzaro n° 38 del 12.04.1995



Home
Info
Autori
Biografie
Periodici
Cerca
Video
Link
Archivio
Lettere
Estinti
Gestionale
Articolo meno letto:
UN’ALBA DA MIA MADRE Dal balcone della mia casa, 17 marzo attorno alle sei Vito Teti
Autore:     Data: 30/04/2019  
WebCam su badolato borgo

Inserisci email per essere aggio Inserisci email per essere aggiornato


 LINK Culturali su Badolato:

Storia di Badolato a partire dai 50 anni della parrocchia Santi Angeli custodi di Badolato Marina, i giovani di ieri si raccontano.
www.laradice.it/bibliotecabadolato

Archivio di foto di interesse artistico culturale e storico - chiunque può partecipare inviando foto, descrizione e dati dell'autore
www.laradice.it/archiviofoto

Per ricordare chi ci ha preceduto e fà parte della  nostra storia
www.laradice.it/estinti


ACCETTIAMO:
  • MATERIALE da pubblicare o da conservare;
  • NOTIZIE storiche e d'altro genere;
  • INDIRIZZI di Badolatesi che ancora non ricevono il giornale;
  • FOTOGRAFIE di qualche interesse;
  • SUGGERIMENTI, che terremo presenti;
  • CONTRIBUTI in denaro.

Visite:
Pagine richieste:
Utenti collegati:
dal 01/05/2004

Locations of visitors to this page

Data: 30/11/1994 - Anno: 1 - Numero: 2 - Pagina: 15 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

E' FINITA A BADOLATO LA GUERRA DELL'ITALIA CONTRO GLI ALLEATI

Letture: 1440               AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)        

Mercoledì 8 settembre 1943. A sera, risalendo i pendii per raggiungere sulle colline le case coloniche dove le famiglie aspettano notizie dagli "uomini" che sono scesi in paese, la novità corre di bocca in bocca, di valle in valle, di casolare in casolare: Radio Londra ha comunicato che il governo italiano del generale Badoglio il 3 ottobre ha firmato a Cassibile l'armistizio con gli Alleati.
Giovedì 9 settembre 1943. In paese è un tripudio fatto di voci, di sorrisi, di esclamazioni, di speranze, di programmi. Un po' tutti usciamo allo scoperto per respirare finalmente l'aria della pace. Io pure, ancora bambino della scuola elementare, scendo da Doga al Girone per incontrarmi con gli amici della "ruga". Ed è così, che mentre si è intenti a costruire un "car�ci", si sentono alcuni colpi di cannone, e si vedono a est, laggiù in Marina, colonne di acqua che si alzano dalla superficie del mare. Cos'ì successo?! La guerra non è veramente finita!? Difatti, a Badolato l'armistizio non c'era ancora.
Due reparti d'artiglieria dei 31° Corpo d'armata, il cui comando s'era sistemato a Soveria Mannelli, nel giorni precedenti avevano preso posizione a Zangarsa e a Giambartolo per costituire un posto di blocco contro l'avanzata delle truppe alleate dell'8° Armata del generale Montgomery, sbarcate in Calabria Il 3 dello stesso mese.
I comandanti dei due reparti d'artiglieria a quanto pare non erano ancora al corrente dell'armistizio firmato a Cassibile dal generale Castellano, in quanto, per paura di rappresaglie da parte dei Tedeschi, la notizia doveva essere tenuta segreta sino al momento dello sbarco principale degli Alleati, avvenuto a Salerno nella notte tra l'8 e il 9 settembre (o forse l'armistizio è stato volutamente ignorato, per motivi personali, almeno da uno dei due comandanti?).

"...Il governo italiano si è arreso incondizionatamente..." aveva annunciato da Algeri alle 18.30 dell'8 settembre il generale Eisenhower. A Radio Londra aveva fatto seguito, alle ore 19.45, la radio italiana con un messaggio al popolo da parte del generale Badoglio. Ma i due comandanti delle postazioni d'artiglieria di Badolato sembravano decisi ad arrestare l'avanzata nemica sulla SS. 106: e sparavano ancora, costringendo il "nemico" ad abbandonare la litoranea e ad arrampicarsi su per Santa Caterina e poi all'interno per Badolato. Ma ancora una volta le truppe di Montgomery ebbero il passo sbarrato dal fuoco dell'artiglierla italiana prima di avvicinarsi a Giambartolo. Se gli Alleati, però, avessero potuto rispondere al fuoco, Badolato avrebbe sicuramente corso un serio pericolo. Era quindi necessario correre ai ripari prima che avvenisse l'irreparabile. Vi pensò il Podestà che si recò a Giambartolo accompagnato da parecchi Badolatesi allo scopo convocati, tra cui alcuni noti esponenti dell'Antifascismo e un giovane che alla fine della licenza avrebbe dovuto raggiungere la Liguria per far parte dell'ARMIR con il grado di sottotenente dell'Esercito Italiano, se nel frattempo il nostro esercito non si fosse miseramente dissolto.

Il capitano di Giambartolo - che poi si seppe essere di Catania e con la famiglia distrutta dai bombardamenti - non tardì a farsi convincere; gli Alleati avanzarono e lo fecero salire su una delle loro camionette. Oggi, forse più che ottuagenario, se vivo, probabilmente ricorda ancora Giambartolo e i maestosi pini, testimoni silenziosi della sua rabbia, del suo dolore, dell'ultima inutile e sbagliata resistenza dell'Esezrcito Italiano alle truppe alleate durante la seconda guerra mondiale.

Durò alcune ore, quel 9 settembre, il passaggio delle truppe straniere da Piazza Fosso, con breve sosta in Piazza Santa Barbara, con gente che acclamava, che ringraziava. Un soldato neozelandese cercò di avvicinare una nostra prosperosa ragazza che... ancora corre per sfuggirgli.
Un altro Neozelandese disse con orgoglio. "Noi venuti portare civiltà in Italia".

(Si ringrazia per la gentile collaborazione quel sottotenente dell'Esercito Italiano, oggi preside in pensione Antonio Anoia)


E-mail:              Webmaster: www.giuseppecaporale.it               Segnalazione errori

Testi e materiale Copyright©
Associazione culturale La Radice
  www.laradice.it

Sviluppo e design Copyright©
Giuseppe Caporale
 www.giuseppecaporale.it

Tecnologie e software Copyright©
SISTEMIC di Giuseppe Caporale
 www.sistemic.it

Advertising e link support
by www.Golink.it

Golink www.Golink.it