Data: 30/12/2020 - Anno: 26 - Numero: 2 - Pagina: 27 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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“Quando un popolo divorato dalla sete di libertà si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei suoi più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. Ed avviene pure che chi si mostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, un servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari e non è più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffa di lui; che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi, e questi, per non parere troppo severi, danno ragione ai giovani. In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una sola pianta: la tirannia.” PLATONE (428 a.C. – 374 a.C.) (Dal Libro 8° della Repubblica) (Un po’ lungo, in verità, questa volta il pensiero, ma non abbiamo resistito alla tentazione di proporre ai nostri lettori questo breve segmento dell’opera filosofica di Platone, capitatoci per caso tra le mani. Senza bisogno, tantomeno pretesa, di proporre un sia pur breve commento: ognuno può leggere e, se lo desidera, riflettere. - Ndd) |