Data: 31/12/2016 - Anno: 22 - Numero: 3 - Pagina: 31 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
I PRIMI FRUTTI RILEGGENDO LA “PLATEA DELLO STATO DI BADOLATO” |
|
Letture: 1215
AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Sollecitati dall’amico collaboratore Natale Ferraiuolo, appassionato e scrupoloso lettore della PLATEA presentata da “La Radice” il 25 aprile del 2016, abbiamo riletto intenzionalmente la pagina 33 del corposo volume, soffermando l’attenzione sul seguente brano in particolare: “Item detto Signore Ecc.mo ha tiene, e possiede……. uno stabile sito in questo territorio d. Fiumarella, à fronte la chiesa di S. Lorenzo di capacità quarti due e mezza, alborato di fichi, celzi bianchi e neri, limito li beni del Venerabile Convento di S. Domenico d’essa terra, dal ponente, e settentrione li beni della Baronal Corte, dal levante del SS.mo Sacramento, e fiume corrente di Crimaria dal mezzogiorno, che s’attrova concesso ad meliorandum, al mastro…….” Quindi c’era in Badolato nel 18° secolo anche la chiesa di S. Lorenzo! Ma dov’era? L’amico Natale dichiara di avere individuato, senza alcun dubbio, la zona ed i ruderi del luogo di culto finora sconosciuto. Rileggiamo pertanto anche noi, con maggiore attenzione, e concludiamo che la chiesa di S. Lorenzo potrebbe effettivamente trovarsi lungo la strada che dalla chiesa dell’Immacolata porta giù all’incrocio tra le fiumare di Graneli-Cramatìa e Vodà. Ci siamo quindi… fiondati -passi, stavolta, il gergo per noi non usuale- e non più di duecento metri dopo la chiesa dell’Immacolata abbiamo trovato ciò che si vede nella fotografia che riproduciamo, e in altre per le quali ci manca qui lo spazio. A memoria d’uomo questi ruderi erano una porcilaia, e mai nessuno -riteniamo- ha pensato ad altro uso. Noi, però, rifiutandoci di credere che qualcuno abbia in passato voluto progettare con tanta precisione e simmetria le case dei maialini, abbiamo pensato che la chiesa di S. Lorenzo fosse anche un convento, con tante piccole stanze per i monaci. Ci viene in mente, a questo punto, che Padre Giovanni Fiore da Cropani nella sua monumentale opera scrive della presenza di tre cenobi in Badolato. Uno -lo sappiamo- è il piccolo Santuario della Sanità. Ma gli altri due? Questo potrebbe essere un altro: i due sono tra loro visibili. Una precisazione, prima di chiudere. Noi non siamo né storiografi né archeologi. Questo scritto, pertanto, vuole essere soltanto la partecipazione di un nostro studio appena iniziato: se ci saranno sviluppi, -come è nostra intenzione e come speriamo- non mancheremo di parteciparli agli amici lettori. Anche perché siamo da sempre convinti che cultura è tra l’altro, partecipazione. |