Data: 30/09/2006 - Anno: 12 - Numero: 3 - Pagina: 51 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Direzione (Altri articoli dell'autore)
Sappiamo un po’ tutti ormai che con il termine lettera si può e si deve intendere anche l’e-mail e così pure il messaggio sul cellulare. Giacchè a tale tipo di corrispondenza ci stiamo educando anche noi, sono sempre più numerosi i contatti a mezzo posta elettronica. Da luglio a settembre abbiamo avuto una fitta corrispondenza, per e-mail, con la Signora Carol Ann Dennis, il cui padre, tal Domenico Bressi, era nato a Badolato nel secolo XIX ed emigrato negli U.S.A. prima del 1915: cercava i sui parenti badolatesi per riprendere un contatto interrotto da quasi un secolo. Noi siamo lieti di essere riusciti, sia pure con qualche difficoltà (i Casati Bressi sono una decina a Badolato) a soddisfare la bella esigenza della Signora Carol: i cugini si telefonano e si scrivono. Costretti -sempre tiranno lo spazio- a rinunciare a scrivere di numerosissimi altri contatti, elettronici, postali e telefonici, trascriviamo un brano della bella lettera che l’amico ragioniere Ciccio Menniti ci ha mandato da Roma per dirci delle sue nozze d’oro, il 15 settembre c.a.: “...per esternare la mia gioia agli amici di Badolato, e di tanti altri luoghi, che leggono “La Radice”, sicuri che saranno partecipi della gioia mia e di mia moglie, e con l’augurio che la vita riservi pure a loro quanto ha concesso a noi, ed anche di più.” Noi ringraziamo i coniugi Menniti-Alterisi per il pensiero, augurando loro ogni bene futuro. Una bella lettera, dagli accenti fortemente umani, l’abbiamo ricevuta dalla baronessa Franca de Riso Paparo, attenta lettrice della “nostra rivista”, come lei suole scrivere. La ringraziamo di cuore anche per l’assego allegato, che è per il periodico una bella boccata di ossigeno. Non ci sorprende, in ogni caso, perchè la nostra lettrice ci è stata sempre vicina anche in tal senso. Ed ecco una lettera, datata 4 settembre 2006, che riceviamo ancora da Roma: A “La Radice” Sono custodite nella memoria, nei libri e nei luoghi di essa medesima, le stagioni di massimo splendore di questa Terra. Tempi in cui le MENTI che la popolavano fervidamente, contribuivano ad arricchirla incondizionatamente e, con la consapevolezza piena di appartenervi. Appartengo a quella generazione, già da altre preceduta, che vedeva negli Atenei di Roma, Napoli, Milano..., il massimo della qualità, funzionalità, e forse della “SAPIENZA”, (seppur vero!), riponendo in questa convinzione le proprie speranze per il futuro. Numerosi abbiamo contribuito a dar vita, per certi versi, al fenomeno noto, su scala più ampia, come “Fuga del cervelli”. Ciò che mi accingo ad esprimere è solo un mio pensiero, con la speranza che sia confortato dal riscontro reale e, che non sia una impressione. Tuttavia, è con grande piacere che, già da qualche anno, mi è parso di cogliere nei giovani badolatesi una controtendenza, appurandone e constatandone il vero. Ragazzi che hanno preferito e continuano a preferire nelle loro scelte le Università Calabresi di Cosenza, Catanzaro e ancor prima di Reggio C. Sono fortemente convinta che è in questo cambiamento “COMPORTAMENTALE”, (radicato prima in una mentalità oserei provinciale, tutta a vantaggio di quanti volevano e ancora vogliono far apparire il Sud terra arida e povera su più fronti) che, si concentrerà la forza propulsiva che riscatterà e rinvigorirà queste nostre terre. Il Sud pretende che gli si dia, senza che nulla vi venga sottratto e, tutto a partire da queste giovani MENTI; che restino, attingano cultura e inforchino poi gli strumenti operando quindi sul posto, senza abbandonarlo. Forse così si riuscirà a ridare energia, stimoli e vigore alla comunità Calabrese in generale e, a quella Badolatese che, per la verità, più mi preme: vi appartengo! Con simpatia La vostra Lettrice Bressi Rosa UN GRANDE IN BOCCA A LUPO A QUESTI GIOVANI. Scusate, le lettere mi piace scriverle ancora a mano... Ringraziamo la compaesana Rosa Bressi, scusandoci per non averle scritto anche privatamente, magari anche noi usando la biro, come piace a lei. Piace pure a noi, ma raramente ormai ci riesce di farlo. |