Data: 31/12/2005 - Anno: 11 - Numero: 4 - Pagina: 28 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
LE COSE CHE NON RIESCO A CAPIRE |
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AUTORE: Domenico Bressi (Altri articoli dell'autore)
è il titolo di una rubrichetta che avevo proposto al Prof. Vincenzo Squillacioti, direttore della rivista “La Radice”, per evidenziare alcune cose incomprensibili che si possono osservare in diversi punti del nostro paese. L’amico Vincenzo mi fece giustamente notare che “La Radice” si propone come fattore positivo e di legame e pertanto una denuncia o una critica potrebbe essere interpretata come elemento disgregante. Anche lui aveva a suo tempo pensato ad una rubrica del genere, ma poi aveva accantonato l’idea. Tuttavia, evidenziare situazioni ed azioni incomprensibili, miranti alla distruzione o al danneggiamento di beni comuni, andava inteso come espressione di amore per il proprio paese. Da qui l’invito a scrivere questa breve nota. Come tutti gli emigrati, anche io di tanto in tanto ho la possibilità di trascorrere un po’ del mio tempo fra la nostra gente, anche se per i più sono uno sconosciuto. Durante le mie lente passeggiate mi spingo sempre fino al mare, sia per sentirne la musica ed il profumo, sia perché dal “Lungomare” la vista spazia su fino al crinale delle nostre montagne, dove a mezza costa è incastonato il “vecchio borgo”. Già, il Lungomare. E qui ho riscontrato le prime cose che “non riesco a capire”: panchine rotte, rami di alberi ed arbusti spezzati, globi dei fanali dell’illuminazione infranti conferiscono al bel manufatto un aspetto di desolazione e degrado. Tempo fa lessi di alcuni atti vandalici classificati come “ragazzate”. Io non sono psicologo ma mi è venuto di pensare che ogni tanto bisognerebbe ricordare che nel nostro vocabolario esiste anche la parola “STUPIDITà”. Potrebbe valere da motivo consolatorio sapere che, nell’epoca nella quale fiorirono i nostri più illustri geni, il grande Leonardo da Vinci annotava: “ESSERE TALUNI HOMINI CONSUMATORI DI CIBO ET FACITORI DI STERCO”. Domenico Bressi - Palermo
(Ogni nostra eventuale annotazione sarebbe tanto inopportuna quanto inutile. Ci limitiamo, pertanto, a ringraziare l’amico e lettore Mimì Bressi per l’attenzione ancora una volta riservataci.) |