Data: 30/06/2006 - Anno: 12 - Numero: 2 - Pagina: 32 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Ogni tanto qualche novità anche quaggiù da noi. Dopo anni di lotta, da parte di Franco Nisticò, di non molti altri cittadini e di qualche saltuario sindaco di questa nostra zona, dal primo luglio e dopo quasi un anno di interruzione saranno ripristinati i treni che vanno sotto il nome di “il Milano” e “il Romano” (alla stazione di Badolato rispettivamente alle ore 19,30 circa e alle ore 18,30 circa a salire verso il Nord, alle ore 11 e alle ore 12 -sempre circa- a scendere verso Reggio Calabria. Tutti i giorni. Senza dover cambiare a Catanzaro Lido e a Lamezia). Una vittoria della lotta di non moltissimi cittadini e di non tutti gli ufficiali rappresentanti del popolo. Non c’è di che gioire, però, a sostare nella stazione ferroviaria di Badolato Marina, disabilitata, ma anche abbandonata, fredda e buia. Tale da rendere persino pericoloso a chiunque il tempo trascorso in attesa di un sempre rabberciato treno. In sintonia, comunque, con tanto squallore che ci circonda. Chissà che cosa penserà l’amico capostazione Loprete leggendo queste mie riflessioni! Non è del tutto inutile -forse- qui ricordare che s’è anche ottenuto il ripristino (dal 20 giugno) della linea di autobus per le Terme di Caronte. E la lotta continua! Per il ripristino della linea che collega il mare a Serra San Bruno; per la navetta Lamezia-Fascia ionica; per la metropolitana di superficie. Poste Italiane!? A gonfie vele. Con un’altra novità. Da un paio di mesi l’Azienda -non siamo in possesso della specifica circolare interna- ha cancellato dai suoi servizi la “posta ordinaria”. Anzi, no! Ha cambiato nome, ma la posta ordinaria esiste ancora, e con tariffa ordinaria, ridotta, cioè, rispetto alla “prioritaria”. A certe condizioni, però. Che non si spedisca una sola lettera, ma almeno un certo numero “minimo”. (è aberrante! Si sta veramente toccando il fondo!). Che si faccia allo sportello “esplicita richiesta” di volere spedire posta a tariffa ordinaria. Che si paghi una commissione per la compilazione di un certo modulo. (Le imprecisioni sono dovute alla mancata lettura della circolare di cui sopra: ce ne scusiamo con i lettori.). Tutto questo -chi non lo vede?- a vantaggio della posta “prioritaria”, che costa notevolmente di più, per cui non si pagano commissioni. Qualche nostro lettore dalla memoria non corta ricorderà che noi, non profeti ma attenti, avevamo scritto del costo e dell’anomalia della posta prioritaria al suo apparire. Poste Italiane, d’altra parte, è una moderna azienda, che fa soldi, molti soldi. E' per questo che tempo fa, nel 2005, c’era chi voleva comprarla. Chi se ne ricorda?! Nel frattempo i nostri onorevoli parlamentari -tanto per NON cambiare- hanno apportato un piccolo ritocco, in rialzo, al loro magro stipendio! “Evviva l’Italia!” sogliono concludere i nostri Capi di Stato quando leggono i discorsi ufficiali. In Francia, però - è storia di ieri- i giovani hanno impedito agli scellerati reggitori dello Stato di imporre la loro legge Biagi. In Italia...
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