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Data: 31/12/2019 - Anno: 25 - Numero: 3 - Pagina: 34 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

MAGNA GRECIA ALLA RIBALTA

Letture: 642               AUTORE: Salvatore Mongiardo (Altri articoli dell'autore)        

A metà settembre 2019 in compagnia di Rosario Amelio ho partecipato all’incontro organizzato
da Giovanni Canora: Terra e salute in Basilicata, a Castelluccio Inferiore e Superiore. Eravamo
immersi in una vallata verdissima, chiusa da montagne di tale bellezza che incutevano timore.
Incredibile era la predominanza di occhi verdi nelle persone, uomini e donne, tutti così amabili e
cortesi che sembravano provenire da un mondo incantato.
Teana, un piccolo comune vicino, prese il nome da Teano, la giovane moglie di Pitagora, la quale,
secondo una tradizione orale consolidata, andava lì a passare l’estate con la famiglia per sfuggire al
caldo di Crotone. Del resto sappiamo da Giamblico che dalla Lucania venivano a Crotone giovani
allievi e allieve per frequentare la Scuola Pitagorica, e di essi conosciamo anche i nomi.
Rimasi letteralmente allibito quando seppi che una piccola frazione di Teana si chiama… Locri,
proprio come Locri di Calabria. E un’altra piccola frazione del vicino comune di San Severino
Lucano si chiama Cròpani, esattamente come il comune che sorge tra Catanzaro Lido e Botricello
in Calabria.
A proposito di Cropani, poi, faccio notare che il nome non viene dal greco kopros, sterco,
etimologia accettata da tutti, ma sbagliata. La parola greca da cui prende il nome era àcropa,
termine dorico che indica un pane a punta: akron+pa, come acutamente mi ha spiegato l’amico
prof. Enrico Armogida.
Zia Concetta, una sorella di mio padre sposata a Isola Capo Rizzuto, quando veniva in visita a
Sant’Andrea mi portava la cropa, una ciambelletta con forma particolare, se ben ricordo a panierino.
Erano gli anni 1948-50. Certamente nel Crotonese ci sono ancora delle persone che ricordano la
cropa, e saperne di più sul suo uso, o farla addirittura infornare, costituirebbe un tassello utile per
la riscoperta delle nostre complesse origini. Invito pertanto chi può a fare un’indagine in merito.
Le due frazioni di Cropani e Locri di Basilicata sono abitate e non hanno resti archeologici noti.
La loro denominazione potrebbe derivare da pitagorici originari dei due centri di Calabria, sfuggiti
alla rivolta antipitagorica di Cilone dell’anno 510 a. C. circa, quando molti pitagorici di Crotone e
delle altre polis furono uccisi o scacciati. Si può ipotizzare - con cautela - che alcuni pitagorici di
Locri e Cropani di Calabria si siano rifugiati e insediati in Lucania, dove avevano amici.
Per chiarezza faccio notare che il comune di Teano, antica Teanum, quello dello storico incontro
tra Garibaldi e Vittorio Emanuele, deriva non da Teano di Pitagora, Theanòs, ma dal termine osco
che significa atro, nero, come Rio Negro o Lago Negro. Quella denominazione è dovuta al colore
nereggiante delle acque per la presenza di materiale ferroso.


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