Data: 31/12/2003 - Anno: 9 - Numero: 4 - Pagina: 10 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vittorio Sorrenti (Altri articoli dell'autore)
Vi è per le vie odore di camini in questo scarno borgo di paese e luci e fiabe rosso-fiamma e oro per la felicità di chi ha cuore.
Giunse commosso un “Osanna-auguri!” fra gli spini del cuore e della mente paralizzata da sorpresa-orgoglio. Non suggerì rimbrotti o conforto ma un titubante: “Sei proprio tu figliola?” che incenerì barriere di cristallo fragili al dolore-incomprensione per l’amor proprio che non va offeso.
“è Natale, figliola, ed è perdono. Anch’io son solo ed ho pregato tanto ornando un alberello di speranza. Il presepe mai più, troppi ricordi, troppa gioia e tutto troppo tutto… Ma non pensiamo a questo, riviviamo”.
Sentì all’altro capo un brusco “clic” ed il silenzio si spezzò in pianto “Ah figlia, figlia, adorata figlia! Forse pochi gettoni: la tua cena col dèmone assurdo di quel vizio che ha stomaco vorace e non s’acquieta”.
Dedicò le sue lacrime al perdono e furon stelle nella Santa Notte. Lieve bussare si mutò in certezza e fu luce nel buio dei rimpianti per altro “Osanna-auguri papà caro!” in un abbraccio di festa a nuova vita. |