(Quando si raggiunge la terza età è istintivo e forse biologico riandare spesso con il pensiero
al tempo passato e a ciò che inevitabilmente non c’è più perché il mondo cammina. Un amico
“giovanotto”, nato in anni ormai un po’ lontani, si è pure lui soffermato a pensare come era
il suo paese, Badolato, quando lui ci viveva e con lui altre quattromilaottocentocinquanta
persone; ha scritto ciò che ha ricordato e ci ha portato il foglio con preghiera di pubblicare
i suoi nostalgici pensieri. Come si fa a dire di no a uno tra i più appassionati lettori de “La
Radice”?Perciò lo accontentiamo, ringraziandolo, anzi, per la fiducia accordataci.)
Mi ritorna in mente Badolato Capoluogo (come Isca, S. Caterina e Guardavalle), com’era
negli anni Venti e successivi dello scorso secolo. Ecco i servizi che offriva alla cittadinanza:
- la Centrale Idroelettrica del Romito che forniva di energia elettrica anche altri Comuni;
- efficienti e sufficienti reti idrica e fognante;
- la Pretura giudiziaria e il Carcere mandamentale;
- le Caserme dei Carabinieri e del Corpo forestale dello Stato a cavallo;
- le Poste e Telecomunicazioni con la corrispondenza distribuita spesso due volte al giorno;
- Scuole elementari dalla prima alla quinta con circa cinquecento alunni;
- due Farmacie attrezzate;
- l’Esattoria comunale;
- l’Ufficio del Dazio;
- valenti medici chirurghi disponibili 24 ore su 24, operanti a titolo umanitario o con baratto;
- mezzi pubblici e privati di collegamento con lo Scalo ferroviario;
Anche lo Scalo, abitato ancora da poche famiglie, aveva vitalità e Servizi funzionanti:
- la Casa cantoniera dell’ANAS;
- la Stazione ferroviaria dove veniva scaricata e caricata merce in continuazione;
- i caselli ferroviari abitati;
- la Caserma della Guardia di Finanza;
- un magazzino di alimentari di cui si servivano anche esercenti delle marine vicine.
Conclusioni. Ieri un mondo antico ancora arretrato; oggi un mondo moderno sviluppato. Il
mondo è cambiato, ma quale benessere ci ha portato?