(Luigi Fusto, nostro personale amico e tanto vicino a “La radice”, del quale abbiamo avuto modo di scrivere qualche volta,
non è un poeta nell’accezione classica del termine: è un assiduo e rigoroso ricercatore,
uno storico dalla sensibilità squisitamente poetica in tutte le sue manifestazioni.
Nausìcaa è un suo fine componimento poetico destinato ai lettori de “La Radice”, ai quali Gigi porge cordialità.)


Di un sogno

Di un sogno splendente
la tua bellezza d’incanto
mi fa dono inatteso.
Senza rimpianto,
gli ultimi giorni
della mia vita
darei,
per una tua carezza.
Il fascino del tuo sguardo
almeno
a me volgi,
goccia di fresca rugiada
per un assetato.


Con te

Con te l’intimo mio palpito
con te l’inquieta mente;
requie non trovo
né voglio.
Più bella che mai
a me ti restituiscono
gli occhi socchiusi,
sperduti
in un sogno impossibile.
E ti rivedo,
incantevole dea,
come sempre ti rivedrò,
legato senza fine
ad un immutabile destino.


Quando a te penso

Quando a te penso,
un grato vento di mite follia
mi assale
e nella culla del tuo dolce sguardo
mi avvolge.
Il vezzo di Venere dei tuoi occhi
ellenica bellezza ripresenta
nel cielo velato
da malinconico tramonto.
Superbo armonioso virgulto,
incomparabile alimento
degli ultimi guizzi
di una fioca luce
che flebile si spegne.

Luigi Fusto

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Alba sul mare

Un merletto di nuvole
all’orizzonte.
Lentamente il cielo trascolora.
Ecco riapparire
le colline, gli alberi, le case.
Strisce di luce sul mare
nel primo garrire di rondini.
D’un tratto, un’esplosione di fuoco
laggiù, all’orizzonte,
nel trionfo dorato e glorioso
del nuovo giorno.

Badolato, 1 settembre 2006 Caterina Guarna