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Data: 31/12/2008 - Anno: 14 - Numero: 3 - Pagina: 9 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

PADRE GIAMMARIA

Letture: 1592               AUTORE: Antonio Fiorenza (Altri articoli dell'autore)        

Encomiabile esempio di umiltà francescana, padre Giammaria è senza dubbio una delle figure dell’Ordine dei Frati Minori rimasta più a lungo nel Convento di Badolato.
Basso e tarchiato, calvo, viso rotondo, occhi espressivi, fronte e guance solcate da rughe, col sorriso sulle labbra, bisaccia a tracolla, padre Giammaria, sui settanta anni, alla prima metà del secolo scorso amava spostarsi a piedi, da instancabile camminatore, anche per la questua, perchè in questa semplice ma austera figura di francescano, il ruolo di Padre, predicatore incisivo, si confondeva con quello di frate, operoso e dinamico, che si aggirava per le vie dei paesi, da Monasterace a Squillace, portando ovunque, bene accetto, il messaggio augurale di Pax et Bonum!
Non era raro incontrarlo al bivio della Sanità o a quello di Stalettì, sul ciglio della strada con le mani alzate, d’estate e d’inverno, chiuso in quel saio, sandali a piedi, a chiederti un passaggio, che, per noi di conoscenza, significava impegno ad accompagnarlo, ove possibile, a destinazione, ad uno dei Conventi viciniori, soddisfatti di avere reso un servizio ad un francescano, di quella portata, che nel ringraziarti ti augurava “felice viaggio”, sempre sorridente e complimentoso.
Nel licenziarti, restavi colpito della semplicità, della discrezione, della dolcezza, in una parola, di quell’amore per il Prossimo, che in lui diveniva condotta di vita, improntata a quel Cristianesimo operante che trova la ragion d’essere nel dinamismo della Carità, massima espressione della serafica letizia, tipica dei Francescani.
Bene impressa nella mente resta ancora, per quanti avanzati negli anni, la presenza di questo Francescano sui generis, a fronte delle scarse vocazioni che hanno determinato la chiusura di non pochi dei tanti conventi della nostra regione.
Con lui e con Padre Bonaventura, Superiore e Custode -Guardiano- del Convento, se n’è andato un altro pezzo di storia della Vita di Badolato, che vive, ancora, nel ricordo di quanti si sono adoprati a renderla degna della nobile tradizione di un glorioso passato.



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