Data: 31/12/2003 - Anno: 9 - Numero: 4 - Pagina: 13 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
Letture: 1247
AUTORE: Andrea Naimo (Altri articoli dell'autore)
PENSIERINO DELLA SERA (Riflessione ad alta voce)
“Vergogna! Non sei capace di rubare nemmeno una caramella.” Quest’espressione è usuale quando si vuole rimproverare qualcuno che ha poca grinta. Ma veniamo al punto. La saggezza della mia età e l’impetuosità che da sempre mi spinge a riflettere sul giusto o sbagliato, mi ha dato l’input per analizzare delle crude constatazioni; una tra queste riguarda il tema trattato. Ormai sono cittadino stabile, nel senso che ho vissuto tre quarti della mia vita quasi esclusivamente al mio paese; e come tanti altri spero che il prossimo futuro sia migliore. Ma come si fa? La vita non cambierà certo il primo o l’ultimo dell’anno, ma ci trasforma gradualmente senza rendercene conto. Da qualche tempo sempre più insistentemente nella nostra cultura si fa strada il culto della sopraffazione psicologica (per fortuna ancora non fisica); in altre parole, cresce dentro di noi la consapevolezza che in qualche modo si deve fregare il prossimo, per avere un’autostima o la stima di chicchessia. Quasi come avere un passaporto per un riconoscimento sociale. Certo non è mia intenzione giudicare le scelte altrui, tanto meno il modo di agire. Sicuramente l’uomo, come gli animali selvaggi, è costretto a rispettare la legge della natura “Morte tua vita mia”. Ma se quest’irrefrenabile modo di pensare e di agire dovrà essere il futuro, limitiamo almeno l’ipocrisia che ci sovrasta e cerchiamo di fare -per quello che ci riesce- distinzione tra uomini e animali. Il “non sapere rubare neppure una caramella” non è, e non deve essere un “difetto”. Ma un pregio da prendere come esempio. |