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Data: 31/12/2006 - Anno: 12 - Numero: 4 - Pagina: 47 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

PROVERBI

Letture: 1339               AUTORE: Autori vari (Altri articoli dell'autore)        

- A manzògna duva bisògna.
- A mamma cu a figghja,
a nora a centu migghja.
- Si i cosi si facìssaru a du’ voti
venarìa megghju l’ùrtama c’a prima.
- Vala cchjù nu cappèhr1u tostu ahr1a chjazza
ca nu crucifìssu ahr1u muru.
- Cu’ on da sapa ’e ruggia
leva u saccu randa.

(A cura di Tota Gallelli)
PROVERBI DI CAULONIA

Nei proverbi calabresi la donna è protagonista assoluta di svariati ruoli, alcuni lodevoli altri meno, viene esaltata per la sua bellezza come oggetto di desiderio, per le sue doti di massaia industriosa, come donna di facili costumi, mai per l’intelligenza in quanto considerata prerogativa dell’uomo.

- Cui i gatta nasci, sùrici pigghja e cui sùrici on pigghja, facìtivi meravìgghja. (Si tratta di un’assurda convinzione dove si dice che la figlia di una donna di facili costumi si porta nel sangue tendenze che le sono state trasmesse dalla madre.)
- Amùra mangiàndo e fèmmani basàndu non si gurda mai.
- Na fìmmana e na sumèra ribbèdanu na fera.
- A fìmmana ndavi i capìdi longhi e a menti curta.
- A fìmmana ndavi setti spìriti com’e gatti.
Clara Sorgiovanni


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