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Data: 30/06/2006 - Anno: 12 - Numero: 2 - Pagina: 48 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

PROVERBI

Letture: 1260               AUTORE: Clara Sorgiovanni (Altri articoli dell'autore)        

- Figghja ’e gatta sìraci pigghja, - Quandu a carta arrìva
si sìraci non pigghja u jocatìùri s’avànta.
’e gatta non è figghja. - A na gozza bella ognunu vola u viva;
- Cu’ troppu s’avànta nenta tena, a na gozza c’on po’ vivìra dici ca puzza.
cu’ troppu promènta nenta duna. - A cu’ ava a testa, non manca u cappehr!u.

(A cura di Tota Gallelli)

PROVERBI DI CAULONIA

Sono molto lusingata di collaborare con “La Radice” e ringrazio di cuore il prof. Squillacioti che mi dà la possibilità di pubblicare di volta in volta dei proverbi del mio paese d’origine. La selezione che devo fare non è molto facile poichè non c’è molta differenza tra Caulonia e Badolato anche perchè la distanza è breve, e tutti i paesi calabresi per un certo verso si somigliano soprattutto nelle tradizioni popolari e nei detti. Sto facendo uno studio e ho capito che molti proverbi calabresi predicano un vangelo barbarico, improntato all’egoismo, sino a sostenere che fare del bene è un delitto. Ho scelto 5 dei proverbi di uso corrente nel mio paese che evidenziano questa cattiveria barbarica.
- Cu’ ndavi pietà da carni d’attru a sua s’a mangianu i cani.
- Cu’ a speranza d’attri a pignata menti, ’ond’havi bisognu u lavi i piatti.

- Guai e peni cu’ l’havi si teni.
- Non fari beni ca ricivi mali.
- Cu’ faci beni vaji ammazzatu.

(A cura di Clara Sorgiovanni)


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