Data: 30/09/2007 - Anno: 13 - Numero: 3 - Pagina: 43 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Clara Sorgiovanni (Altri articoli dell'autore)
Certo non deve essere una cosa facile stabilire dove sta il torto o la ragione, ma fin quando i problemi sono risolvibili poco importa, i guai arrivano quando le cose si complicano, poiché si deve ricorrere alla legge, che dovrebbe essere imparziale, o meglio dire uguale per tutti. Purtroppo le cose, però, non vanno sempre per il verso giusto, come si può notare dagli articoli sui giornali, dalle vicissitudini quotidiane, dai fatti che succedono in tutti gli ambienti a partire da quello lavorativo, insomma, da una serie di circostanze. Si dice che nelle cause ci vuole gamba sciolta, bocca chiusa e borsa pesante: nei rapporti con la giustizia bisogna sapersi destreggiare con ogni mezzo e non badare a spese. D’altra parte la poca fiducia nei meccanismi della giustizia è con molta frequenza tirata in ballo dai proverbi calabresi, soprattutto nei confronti del giudice che si comporta da pusillanime e si lascia influenzare dalla persona che si trova davanti, da ciò la sfiducia nella legge e nei suoi amministratori. Cu dinari ed amicizia ruppi ’u culu a giustizia. Quandu ’a vilanza pendi, giustizia è morta. ’U giudici faci a leggi comu voli. ’Nte causi nci voli gamba sciorta, mussu chiusu e bùggia pisanti. A manu d’abbucatu non si perdi causa (però solo se è un valente avvocato). |