Data: 31/08/2015 - Anno: 21 - Numero: 2 - Pagina: 26 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
QUESTO MATRIMONIO S’HA DA FARE! |
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AUTORE: Antonio “Toto” Bressi (Altri articoli dell'autore)
(Sappiamo un po’ tutti che da noi, e in tante altre parti del mondo, i fidanzamenti contrastati venivano talvolta risolti mediante alcune particolari strategie. In Sicilia, ad esempio, con la “fujtìna”. Da noi -ne abbiamo accennato qualche volta- con un bacio “pubblico”: la ragazza baciata in presenza di alcune o parecchie persone dal pretendente, rifiutato dalla famiglia di lei, era considerata “disonorata” per sempre, e pertanto la sua “riabilitazione” poteva avvenire unicamente con il matrimonio tra i due. A Badolato casi del genere non erano rari sino a circa cinquanta anni fa. Ecco come ci racconta quanto occorso a suo nonno l’amico Totò Bressi che vive con la famiglia in Argentina, e che ringraziamo per il fresco e simpatico racconto.) “...È successo a Badolato in 1936. Un ragazzo di 24 anni di nome Giuseppe Bressi (figlio di Vittoria Papaleo “Patàta”), voleva per fidanzata a Francesca Repice diciottenne, figlia di mastro Ciccio Repice, ma Repice non voleva sapere affatto su questo fidanzamento. Giuseppe, sapendo la decisione dei genitori di Francesca, non sapeva cosa fare. E cosí un giorno ha deciso di fare qualcosa: baciare Francesca pubblicamente per farlo sapere ai vicini di casa. Mentre tornava della fontana di San Nicola, giusto nella “vineṛa” dei Tropiano (non più larga di 80 cm), lei portava in testa, u bùmbalu pieno d’aqua e Giuseppe, che stava aspettandola all’ uscita, l’ha baciato. A Badolato, questi fatti si sanno subito. Repice ha subito preso provvedimenti facendo sposare Francesca. Mio nonno diceva che non voleva che si sposassero perché la ragazza aveva due sorelle di età maggiore che dovevano sposarsi prima (è successo proprio cosí, non si sono sposate: la prima si è affiancata con un signore vedovo, u Cajnu, e l’altra si é sposata quando aveva 60 anni, in Argentina). Io, Antonio (“Toto”) Bressi (73 anni) sono il figlio di Francesca e Giuseppe, e abito in Bella Vista, Buenos Aires, Argentina...” Questa storia la sapeva anche l’arciprete Peronace (“Purvaràta”). Tanti saluti affettuosi da noi per tutti voi e per i lettori de “La Radice”. |