Data: 31/08/2021 - Anno: 27 - Numero: 2 - Pagina: 7 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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RECORDOR (Riportare al cuore) Quanto tempo, eppure decise di partire, richiamata da cosa poi? E appena arrivata capì. Era tornata per stare lì, seduta sulla sabbia di fronte al suo blu, per rivedere i fuochi della festa sul mare a riposo, in attesa del vento che liberò il collo per quel bacio infinito sui suoi vent’anni. *** UN ADDIO Vide la macchina allontanarsi sul rettilineo fendente le montagne innevate, fino a che si trasformò in un punto fisso alla fine della retta bianca che divideva la strada, declamando un’esclamazione perfetta. La nebbia istantanea prodotta dal profondo respiro iniziava a confondere il ricordo delle ultime parole mai dette e delle inutili carte da decifrare. Come l’albero penetrò forte il terreno… con le radici, per reggere l’urto del vento che investiva il corso liquido dei sensi, e osservò il presente prendere forma di passato. L’addio, così, ruppe gli argini e iniziò a scorrere tra gli impervi rimpianti, dando origine alle rapide impetuose sulle pendenze repentine dell’anima. “C’è un perché e un come, c’è un quando e un dove; quel che deve accadere accade accompagnato o no da un disappunto o dal desiderio immaginato raggiunto.” Le frasi arrivarono come rintocchi sonanti, chiamando all’adunata pensieri d’inquietudini riflesse e voci di altri luoghi promettenti. Non restava che erigere un tempio all’assenza e iniziare a cercare parole nuove, per comporre l’orazione da pronunciare a ogni suo pellegrinaggio, e comprendere la semantica del nuovo cammino. Walter Colaiacomo |