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Autore:     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/08/2021 - Anno: 27 - Numero: 2 - Pagina: 7 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

RACCONTI BREVI

Letture: 736               AUTORE: (Altri articoli dell'autore)        

RECORDOR
(Riportare al cuore)
Quanto tempo, eppure decise di partire, richiamata da cosa poi? E appena arrivata capì.
Era tornata per stare lì, seduta sulla sabbia di fronte al suo blu, per rivedere i fuochi della festa
sul mare a riposo, in attesa del vento che liberò il collo per quel bacio infinito sui suoi vent’anni.
***
UN ADDIO
Vide la macchina allontanarsi sul rettilineo fendente le montagne innevate, fino a che si
trasformò in un punto fisso alla fine della retta bianca che divideva la strada, declamando
un’esclamazione perfetta.
La nebbia istantanea prodotta dal profondo respiro iniziava a confondere il ricordo delle
ultime parole mai dette e delle inutili carte da decifrare.
Come l’albero penetrò forte il terreno… con le radici, per reggere l’urto del vento che
investiva il corso liquido dei sensi, e osservò il presente prendere forma di passato.
L’addio, così, ruppe gli argini e iniziò a scorrere tra gli impervi rimpianti, dando origine alle
rapide impetuose sulle pendenze repentine dell’anima.
“C’è un perché e un come, c’è un quando e un dove; quel che deve accadere accade
accompagnato o no da un disappunto o dal desiderio immaginato raggiunto.”
Le frasi arrivarono come rintocchi sonanti, chiamando all’adunata pensieri d’inquietudini
riflesse e voci di altri luoghi promettenti.
Non restava che erigere un tempio all’assenza e iniziare a cercare parole nuove, per
comporre l’orazione da pronunciare a ogni suo pellegrinaggio, e comprendere la semantica del
nuovo cammino.
Walter Colaiacomo


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