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Data: 31/12/2006 - Anno: 12 - Numero: 4 - Pagina: 8 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

RIVIERA DEGLI ANGELI

Letture: 1252               AUTORE: Vincenzo Messineo (Altri articoli dell'autore)        

“RIVIERA DEGLI ANGELI”
CENTRI URBANI E PARROCCHIE
da Sant’Andrea sullo Ionio a Guardavalle

Il ritardo dello sviluppo urbanistico delle marine di alcuni paesi di questa nostra fascia ionica, forse è dovuto non tanto alla resistenza dei cittadini di spostarsi verso il mare, ma al flagello della malaria che, un tempo, dilagava in dette zone. L’unico rimedio medicamentoso era costituito dal CHININO.
Il farmaco che veniva somministrato per via intramuscolare nei casi più gravi, mentre per gli altri, e anche in via preventiva, si assumeva per mezzo di pillole che, oltre ad essere vendute dalle Farmacie, si potevano acquistare anche presso le RIVENDITE di Sale e Tabacchi, i cosiddetti “Tabacchini”, per la campagna che lo Stato, su larga scala, faceva per debellare la temuta malattia a volte mortale.
A beneficio dei più giovani e dei giovanissimi va detto che ogni RIVENDITA era tenuta ad esporre, sia all’interno che all’esterno del locale, una targa con la scritta: “QUI SI VENDE IL CHININO DELLO STATO”.
Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale (1940-1945), le truppe degli Alleati Anglo-Americani, dopo lo sbarco in Sicilia (10 luglio 1943), in transito per il NORDITALIA, constatato tale flagello, sparsero, per tutte le contrade, un notevole quantitativo di D.D.T. (Dicloro Difenil Tricloroetano) che diede subito i suoi benèfici effetti.
Lo spargimento di tale potente insetticida venne successivamente curato dalle Autorità italiane per diversi anni. Si sospese, poi, perchè si scoprì che il prodotto era “cancerogeno”. Ma la malaria si sconfisse. (è di questi giorni la notizia che l’OMS “riabilita” il ddt come strumento efficace per contrastare, soprattutto nei paesi africani, la dilagante piaga della malaria, ndd).
Lo sviluppo urbanistico delle nostre marine prese il via in seguito a tre eventi calamitosi. E precisamente: il terremoto dell’11 maggio 1947, con epicentro a ISCA SULLO IONIO, e le alluvioni dell’ottobre 1951 e dell’ottobre 1953, questa più devastante della prima, in quanto caddero, ininterrottamente, cento ore di pioggia.
Sorsero così, a cura dello Stato, interi centri abitati. I più grossi: Badolato Marina (il capoluogo fu assai devastato) e Isca Ionio Marina (il paese fu molto provato dal terremoto).
Si costruirono case, stabili per gli uffici pubblici e ovviamente la Chiesa. Istituzione, peraltro, vivamente sentita dalla generalità delle popolazioni interessate costrette a lasciare il vecchio borgo natio per le nuove dimore, a volte non rispondenti pienamente alle abitudini della nostra gente. Mancava, soprattutto, un locale per la custodia delle provviste.
Tuttavia le famiglie si arrangiarono come meglio poterono. Costruite così le Chiese, ed a trasferimento avvenuto dei sinistrati, si rese necessario provvedere, oltre che ai ministri di culto, ed in qualche modo si ovviò con la presenza dei Francescani, ad intitolare la Chiesa in ogni nuovo centro marino abitato, e realizzato, lungo la litoranea, nei Comuni da S. Andrea Apostolo dello Ionio a Guardavalle.
Fu l’allora Arcivescovo di Catanzaro e Squillace, S.E. Rev.ma Mons. Armando FARES, di venerata memoria, a volere che tali Chiese si intitolassero agli Angeli ed Arcangeli. (*) E così S. Andrea Ionio Marina si intitolò a San Raffaele Arcangelo, Isca Ionio Marina a San Michele Arcangelo, Badolato Marina ai Santi Angeli Custodi, S. Caterina Ionio Marina a San Gabriele Arcangelo ed infine Guardavalle Marina alla Madonna degli Angeli. Con lo stesso provvedimento stabilì anche le date per la celebrazione della festa religiosa e civile: tutte ricadenti nel mese di agosto di ogni anno.
Tali chiese erette prima in cappellanie furono in seguito trasformate in Parrocchie propriamente dette mano a mano che le condizioni economiche dell’Ente e l’incremento demografico lo consentirono.
Si pensò una volta ad una grande processione con partenza da S. Andrea Ionio e conclusione a Guardavalle Marina, ovviamente con le statue ben sistemate su appositi automezzi opportunamente addobbati. Ma non se ne fece nulla perchè, allora, Guardavalle Marina non si era ancora dotata della Statua della Madonna degli Angeli.
E così l’idea cadde nel dimenticatoio. Chissà se qualcuno di buona volontà voglia raccogliere tale idea?

(*) Per quanto è a nostra conoscenza, il primo a definire questa fascia costiera ionica “Riviera degli Angeli” è stato Domenico Lanciano (ndd).


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