Data: 31/03/2007 - Anno: 13 - Numero: 1 - Pagina: 33 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Della rete sempre più vasta nella quale si muove “La Radice” fa parte l’Associazione Culturale Olivadese di cui è presidente l’amico Daniele Tommaso Mellace che ci ha di recente invitato ad un Convegno ad Olivadi per la presentazione di un libro. Nella chiesetta abbandonata dell’Addolorata, recuperata con gusto e intelligenza, un pubblico veramente numeroso e chiaramente interessato ha ascoltato con la dovuta attenzione i relatori che, a turno e sotto diverse angolazioni, hanno presentato “Ruralità e sapienza popolare in Calabria”, un libro scritto a quattro mani da Daniele Mellace e Anna Maria Colabraro. Contenti di esserci anche noi, il presidente Mario Gallelli e il sottoscritto, tra un intervento musicale e l’altro abbiamo ascoltato letture di racconti e di proverbi oltre che serie riflessioni su civiltà contadina, cultura popolare, scandaglio profondo, recupero della memoria. Ci ha particolarmente interessato la relazione del dottore Antonio Iannicelli, apprezzato cultore di antropologia e valido scrittore. Anche il 14 gennaio avevamo partecipato, a Soverato, ad un interessante incontro, voluto e organizzato da Pino Procopio, un operatore socio-culturale che sta dando precisi segnali di produttivo dinamismo nella sua città e nei paesi vicini. All’incontro si è discusso del nome da dare a questa nostra fascia ionica, della prima regata del Comprensorio, in fase di organizzazione per la prossima estate: “La Radice” ha già individuato e proposto un equipaggio badolatese. Il 9 febbraio, invitati dall’Associazione culturale “Gioacchino da Fiore” di Isca, nella sala della Comunità Montana di Isca Marina abbiamo partecipato con il dovuto interesse al Convegno di presentazione del “Corso di lingua e cultura araba” che sta svolgendosi nel paese a noi vicino: un brillante esempio, secondo noi, di come si possa e si debba lavorare per dare una consapevole mano agli Altri, perseguendo così la multiculturalità, e quindi civile convivenza, e quindi pace. Il 21 marzo abbiamo avuto il piacere di prendere parte, ad Isola Capo Rizzuto ad un ricco e qualificato recital di poesie, tra cui alcune in lingua arbëreshe, con intermezzi musicali di ottima esecuzione: il modo migliore per festeggiare la Giornata Mondiale della Poesia decisa dall’UNESCO. Anche a Lametia Terme è stata festeggiata, il 25 marzo, la Giornata Mondiale della Poesia. Avevamo ricevuto l’invito dall’organizzatore professor Pasqualino Bongiovanni, delicato poeta anche lui, ma non abbiamo avuto la possibilità di esserci. Il dispiacere della mancata presenza è stato particolarmente sentito perché nel corso della manifestazione sono state lette due belle poesie del compianto nostro amico e collaboratore Vito Maida. Un fermento culturale, quello al quale partecipiamo facendone in qualche modo parte, che ci fa crescere e ci migliora, e in qualche modo ci aiuta a realizzarci. Ma che ci lascia al contempo tristi e fors’anche scoraggiati quando consideriamo che il nostro lavoro, e quello di tanti altri che fanno più e meglio di noi, non incide, e neanche scalfisce strutture e culture che sono altro da noi e che governano un po’ tutti i settori di questa società che, francamente, non ci piace. Ci domandiamo spesso se non sia errato tutto quello che facciamo.
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