Data: 30/06/2004 - Anno: 10 - Numero: 2 - Pagina: 22 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
UNA SERATA COL MISSIONARIO |
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AUTORE: REDAZIONE (Altri articoli dell'autore)
Non è tra gli obiettivi statutari de “La Radice” organizzare feste o serate o attività varie a scopo di beneficenza (Ricordate? Duemila euro un pranzo, non molto tempo fa a Milano! Un atto di delinquenza sociale, che offende la dignità degli esseri umani! E andrebbe perseguita!). Ma talvolta ci muoviamo in questa direzione anche noi, perché avvertiamo il bisogno, da non ricchi, di dare una mano a chi lavora, senza compenso alcuno, per l’elevazione materiale e civile della gente. Tra le tante persone che spendono tutta o parte della propria esistenza per il prossimo c’è Padre Pierpaolo Monella, missionario comboniano in Uganda; un Bergamasco che ha ottimi rapporti anche con la Calabria, e in particolare con Badolato, e quindi con “La Radice” di cui è attento lettore trimestralmente in Africa. Per alcuni giorni in Italia, presso i suoi, è sceso in Calabria per salutarci, e noi l’abbiamo ricevuto con una serata musicale che ha avuto il compito di farci trascorrere alcune ore serene in spirito di amicizia per lui e per i suoi Africani. In ciò aiutati da tre nostri giovani musicisti che quella sera, il 29 maggio 2004, hanno suonato e cantato (senza compenso, ovviamente) per Padre Pierpaolo e per i pochi presenti. E sì, perché il cattivo tempo ha sconsigliato la gente a uscire da casa. Niente di speciale: un video sulle condizioni di vita del popolo ugandese, musica, canto, conversazione e qualche panino. Ed in più, oltre alla presenza in piazza del nostro Parroco, la partecipazione festosa di don Andrea Spagnolo, amico personale del Missionario e sempre attivo sacerdote badolatese, ancora oggi, in S. Andrea Superiore dove ormai vive da alcuni anni. Quella sera don Andrea ci ha fatto un discorsetto, dal quale vogliamo estrarre le parole che seguono, per poterle porgere anche ai nostri lettori: “…Dio ha creato il mondo e lo ha consegnato con tutti i suoi beni ai nostri progenitori Adamo ed Eva; tutta l’umanità discende da essi, è logico e giusto che ogni uomo debba avere la sua parte di eredità per i suoi bisogni; ma in realtà si osserva che una parte degli uomini detiene dei beni oltre i bisogni della vita magari sperperandoli; mentre altri muoiono per mancanza di cibo, di medicinali e altro: i mezzi di comunicazione ci informano in questi tempi come non mai…Scrive un Autore latino ‘Auri sacra fames, quid mortalia pectora coepis!’ Mi aiutino i giovani che studiano il latino a farne la traduzione. Se non vado errato la frase significa: ‘O sacra fame dell’oro che cosa non volgi nell’animo dei mortali!’ Il danaro, i beni della terra: i mass media ci informano abbondantemente. |