Data: 31/12/2023 - Anno: 29 - Numero: 3 - Pagina: 9 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
UN ALTRO INCONTRO CON ROHLFS |
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AUTORE: Mario Ruggero Gallelli (Altri articoli dell'autore)
Gli anni ’60 del secolo scorso si sono contraddistinti per il cosiddetto boom economico. Dalle nostre parti, nel bene e nel male, le ventate di novità e di progresso arrivarono con anni di ritardo rispetto ad altre zone d’Italia, e quando sono arrivate pochi sono stati quelli che vi hanno potuto accedere, almeno nell’immediato, perché da noi di boom si conoscevano solo i botti di Capodanno. La televisione, ad esempio, era fruibile in qualche locale pubblico e nelle sezioni dei partiti politici. Erano i locali dei partiti, appunto, i luoghi che frequentavamo per seguire, al costo di dieci lire, le trasmissioni pomeridiane: “Rin tin tin, Lassie, ecc., ma anche i bar, in particolare quello gestito da Nicola Carnovale, ubicato nel Corso Umberto I. In quel locale, infatti, in attesa che iniziassero le trasmissioni, si poteva trasgredire la regola del divieto di giocare a carte ai non adulti, grazie alla complicità di Andrea, figlio di Nicola e nostro caro amico, che in assenza del padre consentiva la trasgressione. Un pomeriggio del 1968, nel bar Carnovale, appunto, nel fare la consueta visita pomeridia na insieme agli amici, il mio sguardo si è posato nell’angolo appartato della sala dove uno dei tavoli riservati ai giocatori di carte era occupato e particolarmente affollato di persone anziane e con loro un signore, per me anch’esso anziano. Aveva i capelli che andavano ad imbiancar si, di statura e portata che si allineavano a quella dei Badolatesi che lo affiancavano, con un linguaggio dal timbro palesemente straniero faceva domande alle persone a lui vicine. Mi in curiosì il fatto che lo straniero pretendeva che gli interlocutori parlassero in dialetto e di tanto in tanto si soffermava ad apostrofarli su nomi e modi di dire. Non mi sono protratto a lungo ad ascoltare ma ricordo che commentammo con i miei amici della stranezza, a nostro avviso, del modo di condurre il dialogo. Più tardi, molto più tardi, quando in me si è fatto spazio l’interes se per il nostro dialetto, ho capito che avevo incontrato a Badolato il grande Gerhard Rohlfs, “Il più calabrese dei figli di Germania”. Mario Ruggero Gallelli (Attuale Presidente de “La Radice”) |