(Nella vasta produzione editoriale italiana, e anche calabrese, nonostante i moderni
mezzi di comunicazione fin troppo -purtroppo!- molto alternativi, si trovano non pochi libri,
che andrebbero letti, perché interessanti, perché particolari, perché veicolano e diffondono
messaggi meritevoli di ogni considerazione, dalla gente, da tutta la gente del pianeta. Eccone
uno, che ci viene partecipato da un amico che ama tanto la cultura, e che per noi è uno dei
più validi collaboratori, fin dalla nascita di questo periodico, negli anni Novanta dello scorso
secolo. A noi il piacere di farlo conoscere anche ai nostri lettori.)
Ulderico Nisticò
La democrazia imperialista di Atene
L’orazione di Lisia, Per l’Invalido
[…] La mercatura marittima è la vera causa
strutturale della democrazia ateniese […] La
culla guerrafondaia della Grecia non fu, come
spacciano a suola, Sparta, ma fu Atene [….]
Le democrazie imperialiste non mancheranno
mai di elementi da arruolare, addestrare, motivare
alla meglio; e a cui indicare obiettivi più o meno
ideali, e concreti stipendi e bottini. I demagoghi
democratici, mentre predicano pacifismo, offrono
spesso eventualità di guerre, magari chiamate
‘spedizioni di pace’. […] Nelle democrazie,
quando vengono meno i valori definiti (idola
tribu), la sola religione è la legge, la sola verità
è quella giudiziaria; e i tribunali ne sono i templi
[…] Un’altra inevitabile conseguenza della
democrazia, la dicastocrazia, e una vera mania
delle leggi e dei processi. Dicastocrazia: la parola
è stata coniata, or sono molti anni, dall’autore di
questo libretto: potere dell’apparato giudiziario,
ma soprattutto potere dell’ideologia della
giustizia.
(Dal testo)