Data: 30/04/2015 - Anno: 21 - Numero: 1 - Pagina: 31 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Anche Badolato, come un po’ tutti i Comuni d’Italia, ha avuto i suoi Partigiani che hanno contribuito in modo determinante alla libertà e al riscatto dell’Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Così come ha avuto i suoi Repubblichini. E i tanti altri Caduti per la Patria. Del Partigiano badolatese più noto, Pietro Loiero, detto, appunto, U Partigiànu, abbiamo scritto non poco nel n° 3/2008, pag. 38. E ci siamo fermati, perché non ci risultava che altri badolatesi avessero preso parte alla Resistenza. Poi abbiamo saputo di Giuseppe Gallelli (dei Mangiapàgghja), laureatosi in Medicina a Bologna dove si è sposato, e da Bolognese ha preso parte alla Resistenza quale medico. Solo recentemente ci è stato riferito di un altro badolatese, del quale sul comò di casa si poteva ammirare, quando era in vita, una sua fotografia in divisa militare e con il fucile tra le mani: era il Partigiano Francesco Criniti, più conosciuto in paese quale Cicciu u Mancusànu. La ricerca non è stata difficile, ma il risultato è stato piuttosto scarso in quanto il Nostro, nato il 9 aprile 1912, è morto il 38 ottobre 1983, ben trentuno anni fa. Non è più tra noi la moglie, Vittoria Caminiti, e da qualche anno ci ha lasciato anche il figlio primogenito, Rocco. Il primo contatto l’abbiamo preso con il figlio Totò, che vive a Roma: del padre Partigiano non sa dirci nulla. Ci ha mandato, però, copia della tessera di Partigiano che lui aveva gelosamente conservato, e che noi qui riproduciamo perché è il più importante documento di cui siamo in possesso. Naturalmente abbiamo allargato il campo della ricerca, e ci siamo perciò rivolti, come in altre occasioni, a Mario Saccà, appassionato e valido ricercatore, tra l’altro, di argomenti militari, un operatore culturale indispensabile a Catanzaro dove vive e in tutta la Calabria. Grazie all’amico Mario noi possiamo scrivere che il Fante Francesco Criniti era inquadrato nella Brigata Superga sino all’8 giugno del 1945, e fu Partigiano dal 4 agosto 1944 all’1 gennaio del 1945. Il suo nome di battaglia: Feroce. Per saperne di più abbiamo consultato il testo “Meridionali e Resistenza”, curato da Claudio Dellavalle per l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea. Vi sono riportati tutti i nomi dei Partigiani meridionali (Siciliani, Calabresi,…) il cui contributo “è stato determinante nella Lotta di Liberazione”: Criniti Francesco, con il nome di battaglia “Feroce”, è riportato al n° 56 su 917 Partigiani Calabresi. Nello stesso elenco abbiamo letto anche il nome di Loiero Pietro, con il nome di battaglia “Valliò”, che, in verità, a noi era risultato senza accento finale quando su di lui abbiamo realizzato la ricerca. Ovviamente abbiamo tentato di appurare altro, stimolando alcuni congiunti di Cicciu u Mancusànu a scavare tra i propri ricordi. Abbiamo così appurato che egli ha operato tra le montagne della provincia di Asti, che comandava una pattuglia, che veniva chiamato “il conte Feroce”. Finita la guerra Francesco Criniti tornò a Badolato, a fare il contadino. Ma… quando nel Sud all’emigrazione transoceanica degli anni Cinquanta seguì quella interna all’Europa e all’Italia il Nostro è stato tra i primi ad emigrare… in Piemonte, nella provincia di Asti, da dove invitava parenti ed amici a raggiungerlo perché nel Nord il lavoro si trovava. Le montagne astigiane erano rimaste “familiari” al Partigiano Criniti. Una volta, -mi è stato raccontato- mentre, in compagnia del figlio Nicola e della moglie che colà vivevano, rientrava da Revigliasco d’Asti, paese che aveva frequentato da Partigiano, ebbe un affettuoso e commovente incontro con una famiglia del luogo che l’aveva tanto aiutato durante la tempesta bellica. Poi il rientro definitivo a Badolato, per vendere da ambulante frutta e verdura. Vincenzo Squillacioti (Si ringraziano per la collaborazione: Gianni Caminiti (fu Francesco), Gianni Caminiti (fu Nicola), Peppino Caminiti (fu Antonio), Pino Carnuccio, Totò Criniti, Teresa Leuzzi, Mimmo Procopio, Mario Saccà.) |