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Data: 31/12/2009 - Anno: 15 - Numero: 3 - Pagina: 14 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

UN CENSIMENTO ANCORA

Letture: 1144               AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)        

Da sempre convinti che i censimenti non sono mere elencazioni di nomi e notizie varie, bensì
strumenti di ricerca e di conoscenza, e quindi materia di riflessione e di studio di cui si alimentano
varie discipline che concorrono a scrivere la storia dell’uomo, nel corso della nostra attività
abbiamo spesso privilegiato tale tipo di indagine metodologica: ne sono prova numerosi articoli
che vanno sotto tale nome. Per non dire dei numerosi censimenti, riguardanti sempre Badolato, che
rimangono ancora nel cassetto, in attesa di altri eventuali opportuni momenti.
Il “declino” di Badolato Superiore -si sa e l’abbiamo scritto più volte- ha avuto inizio con la fine
della seconda guerra mondiale, come tante altre realtà urbane di questo mondo. Il terremoto dell’11
maggio del 1947 ha subito dopo iniziato l’accelerazione dei tempi di fuga, che è diventata di massa,
quasi biblica in conseguenza delle alluvioni del 17 ottobre 1951. Da quella data e per oltre un
decennio i Badolatesi sono scappati da Badolato, per andare in Argentina e negli Stati Uniti
d’America, ma anche in Svizzera, Germania, Francia. Ed infine a Torino, Milano, Roma,…
Moltissimi si sono limitati a scendere sino alla marina, dove ai pochi alloggi fatti costruire nel 1947
per i terremotati si sono aggiunti nel 1952 e negli anni immediatamente successivi le centinaia di
alloggi popolari per gli alluvionati. Poi le scuole, e la chiesa, e la pretura, e la delegazione comunale:
oggi la Marina è la seconda Badolato, sul piano cronologico e geografico, ma la prima per
quanto riguarda il numero degli abitanti, numero che non si conosce, perché non c’è una “conta”
separata. Al 31 agosto 2009 i residenti nel Comune di Badolato erano 3.276, in 1.353 famiglie. Si
tratta, però di residenti, non di domiciliati; è un numero che comprende le parecchie centinaia di persone,
giovani studenti soprattutto, che hanno ancora qui la residenza anagrafica, ma di fatto vivono
nelle grandi città d’Italia, Milano, Roma, Bologna. È un dato falso, che non serve a niente, o quasi.
Quanti sono, in ogni caso, le persone che ancora vivono nelle case e nelle strade del vecchio
paese in collina? É la domanda che ci siamo posti più volte in questi ultimi anni, e abbiamo
sempre risposto con il censimento realizzato porta per porta, aiutati da giovani amici contenti di
seguirci e di guidarci da San Domenico al Bastione, dalla Provvidenza alla Gurna.
Ecco qui di seguito l’ultimo censimento che abbiamo realizzato nel mese di novembre
2009, affiancato ai due precedenti del febbraio 2005 e del novembre 1995, in modo che il lettore
desideroso possa vedere l’evoluzione (?) demografica del vecchio borgo e riflettere comodamente
sui dati che vi si leggono. (Per comodità di lettura non si trascrivono numerosi altri dati raccolti in
quest’ultima come nelle due precedenti occasioni).
PERSONE novembre 1995 febbraio 2005 novembre 2009
maschi 322 183 145
femmine 378 208 169
totale 700 391 314
NUCLEI FAMILIARI
da 1 persona 91 56 56
2 persone 107 75 63
3 “ 37 26 21
4 “ 37 17 18
5 “ 18 4 3
6 “ 4 2 -
7 “ 2 1 -
8 “ 1 - -
totale 297 181 161

PENSIONATI novembre 1995 febbraio 2005 novembre 2009
maschi 97 77 61
femmine 157 126 111
totale 254 (36,28 %) 203 (51,91 %) 172 (54,77 %)
Per completezza, alcune notizie ancora.
A Zangàrsa, contrada che “appartiene” a Badolato Superiore, c’è una casa in cui vivono 3
nuclei familiari: 1 si compone di 2 persone (m e f );
1 si compone di 3 persone (m + f + bambina);
1 si compone di 4 persone (m + f + 1 figlio e 1 figlia).
In un’altra casa a Zangarsa c’è 1 nucleo fam. composto da 3 persone (m + f + 1 figlio).
In una casa a Cuzzùlla c’è 1 nucleo familiare composto da 1 sola persona (f).
In un’altra casa alla Guardia c’è 1 nucleo composto da 1 sola persona.
Pertanto, con le case di campagna avremo in totale: m 152 - f 176 - tot. 328.
I nuclei familiari passano da 153 a 159.
Nella Comunità di Mondo X (nell’ex convento dei Francescani) alla data del presente censimento
i giovani presenti erano: 10 maschi - 6 femmine (il numero è fluttuante per ovvie ragioni)
Alle presenze di cui si è fin qui scritto vanno aggiunte quelle dei cosiddetti extracomunitari
facenti parte di un progetto di accoglienza gestito dal C.I.R. (Consiglio Italiano per i Rifugiati):
Nuclei familiari: 7 (2 di una persona, 3 di due persone, 2 di tre persone).
Presenti in tutto: 14 (6 maschi e 8 femmine, tra cui 32 bambini).
Gli ospiti vivono in casa del Comune, partner del C.I.R. in questo progetto.
Un dato finale. I nuclei familiari esistenti nel vecchio paese sono dislocati come segue:
82 lungo il corso Umberto I o nelle immediate vicinanze, dalla piazzetta di San Nicola sino
alla chiesa di San Domenico;
33 vivono nel Mancuso;
23 nel Destro;
12 nella Iusuterra;
9 al Giardino; 2 a Cerasìa; 6 in case sparse.
Una sola riflessione, alla fine di questo lavoro: ridiventerà vivo e vitale il vecchio millenario
paese, o diverrà soltanto un palcoscenico?

(Sentiamo il bisogno e il dovere di ringraziare Caterina Carnuccio (fu Giuseppe), Enzo Rudi, Santo Spasari
e Daniela Trapasso per la fattiva collaborazione nella realizzazione di questo nostro ennesimo censimento.)


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