Data: 31/12/2019 - Anno: 25 - Numero: 3 - Pagina: 56 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
UN PAESE SENZA… “SALE E TABACCHI” |
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Si sa -l’abbiamo detto e scritto più volte- Badolato in collina ha cominciato a percorrere, dopo più di otto secoli, la sua fase demografica discendente con la fine della seconda guerra mondiale, e ancor più a causa dell’alluvione dell’ottobre 1951. Da allora non sono soltanto sempre più diminuiti gli abitanti, emigranti quasi in massa oltre oceano, in altri Paesi d’Europa, nel Nord della stessa Italia e nel nuovo centro urbano sorto nella marina, ma, a causa di ciò, e anche per motivi di tutt’altro genere, il vecchio paese ha perduto, lentamente ma definitivamente, importanti istituzioni costituenti il nerbo di una comunità. Sono stati trasferiti in Marina la Pretura e il Carcere, è scomparso lʼUfficio Leva, poi la Caserma della Forestale. È scesa in Marina anche la Caserma dei Carabinieri, e anche una delle due Farmacie. Progressivamente hanno chiuso i battenti anche le Scuole, la Media, l’Elementare, la Materna. L’Ufficio postale viene attualmente aperto una sola volta ogni settimana. Nel 1951 vivevano in Badolato 4.848 persone, numero sufficiente perché lo Stato, attraverso l’Ente Monopolio, rilasciasse ben tre licenze di “Rivendita di Sale e Tabacchi”. A memoria d’uomo, la N° 1 risulta concessa ad Andrea Caporale, fratello, per intenderci, di Ciccio, Domenico, Pasquale e Peppino. Da Caporale passò ai Guarna suoi eredi che nei primi anni Cinquanta la trasferirono in Marina. Nel 1969 è stata acquistata da Franco Procopio, ed è della sua famiglia ancora oggi. La rivendita N° 2 venne concessa nei primi anni Quaranta a un membro della famiglia di Raffaele Gallelli, de Tintùri (Caduto della guerra 1915-18), ed è stata trasferita dagli eredi a Badolato Marina nel 1989. La N° 3, concessa (quando?) a Ermocida Vittoria sposata a Menniti Vincenzo (Ciurma), fu acquistata nel 1966 dalla famiglia Procopio Pasquale-Carnuccio Caterina: oggi è nelle mani del figlio Totò che, adeguandola sempre più alle esigenze del mondo in cammino, l’ha fatta diventare nel tempo un piccolo emporio al servizio della popolazione. In posizione centrale, sul Corso Umberto I, era frequentata da paesani e forestieri, certamente per il sale e le sigarette, ma anche per la bombola del gas con servizio a domicilio, per il pagamento di bollette attraverso Lottomatica, per la ricarica di telefoni cellulari, per fare fotocopie, per acquistare decine e decine di oggetti e materiali vari necessari per la persona e per la casa. La Rivendita N° 3 era anche un punto di riferimento, per eventuali contatti, collegamenti, emergenze,… Era! Totò Procopio la sua Rivendita l’ha trasferita in Marina, il 23 settembre 2019, perché, se nei due mesi d’estate in Badolato Superiore vi albergano o vi transitano parecchie centinaia e forse anche migliaia di persone, per circa dieci mesi l’anno, invece le 181 persone che attualmente oggi vivono stabilmente in paese, quali clienti non possono assicurare un dignitoso bastevole introito alla famiglia di Totò Procopio. E quale danno per i centottantuno esseri umani che hanno perduto anche quest’altro importante tassello della loro struttura sociale?! In Badolato Superiore, però, rimane ancora qualche cosa, di cui scriveremo, forse, un’altra volta: il Municipio. |