Data: 30/06/2003 - Anno: 9 - Numero: 2 - Pagina: 28 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Sono ormai numerosi i regali che riceviamo da lettori de “La Radice”, e di cui abitualmente diamo notizia nella rubrica “libri ricevuti”, perché si tratta soprattutto di libri. M anche di oggetti che potrebbero essere utili per un sempre più improbabile Museo badolatese. Anche fonocassette. E, in questi ultimi tempi, anche CD, la cui fruizione rimane ancora per noi un po’ problematica, perché non ci siamo ancora completamente adeguati alla… moderna tecnologia. E non per una qualche forma di rigetto, ma perché “c’è sempre cosa che incalza cosa”, e gli spazi disponibili sono sempre più esigui. Tra i CD avuti in regalo in quest’ultimo trimestre, tutti interessanti e piacevoli, uno più particolarmente di casa nostra: “laganà sensazioni”. Undici brani, composti cantati e suonati dai giovani fratelli badolatesi Antonio e Vincenzo Laganà, Undici brani, di cui alcuni più noti perché ascoltati in passato. Undici brani che questi due nostri giovani, con sapore un po’ antico e inusuale, dedicano “ai nostri nonni gli angeli custodi dei nostri sogni; ringraziando per primi mamma e papà, la famiglia, gli amici… Undici brani tra i quali non potevamo non notare “Donna cu si capihri ncannolati”, che avevamo sentito interpretare altre volte da questi due nostri bravi giovani. Noi non ci intendiamo di musica, come non ci intendiamo di tantissime altre cose. Perciò non ci permettiamo di esprimere giudizi critici in merito alla produzione artistica di questi due giovani che da tempo scrivono testi e compongono musica, cantano e suonano, insieme. Con successo, vogliamo qui dire, che va sempre crescendo, e che noi auguriamo sempre maggiore, sino a soddisfare le esigenze di ogni palco, di ogni pubblico, e che appaghi pienamente le legittime aspirazioni di questi due giovani artisti di casa nostra. |