Data: 30/04/2014 - Anno: 20 - Numero: 1 - Pagina: 21 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
VISITA DIDATTICA A ROSSANO |
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AUTORE: Marina Gervasi (Altri articoli dell'autore)
L’Istituto Comprensivo Scolastico di Badolato-S.Caterina ha inserito nella Programmazione Annuale visite guidate in aziende e siti di grande interesse storico-paesaggistico al fine di far conoscere agli allievi alcuni aspetti del nostro patrimonio culturale e determinate realtà imprenditoriali ormai affermate in campo internazionale per la loro specificità. A tal fine è stata programmata per il 5 maggio 2014 una visita guidata a Rossano e contemporaneamente la visita della fabbrica e del Museo della liquirizia e del Museo civico ove è custodito il CODEX PURPUREUS ROSSANENSIS. Saranno interessate le classi quarte della Scuola Primaria e le classi prime della Scuola Secondaria di Badolato e Santa Caterina. Il nome Rossano deriva dal greco “rusion” (che salva) e “acron” (altura), presumibilmente fondata dagli Enotri nell’ undicesimo sec. a.C, passò sotto il controllo magno-greco e poi romano. Tra il 540 e il 1059 visse una fase di grande splendore culturale sotto il domino dei Bizantini, divenendo importante sede politica e amministrava. Le numerose testimonianze artistiche del periodo le valsero l’appellativo di Ravenna del Sud. Attualmente numerose sono le vestigia del suo passato come: La Cattedrale di Maria Santissima Achiropita (immagine di origine miracolosa non fatta da mano umana). La Chiesa di San Nilo, (XV secolo) santo rossanese venerato sia dalla Chiesa cattolica che ortodossa. La Chiesa della Panaghia (Maria tutta Santa) (X secolo) altra chiesa bizantina con magnifici affreschi del XIII-XIV secolo. L’Abbazia di Santa Maria del Patire che ha splendidi pavimenti a mosaici arabeggianti, abside in stile normanno e un antico portale ligneo. Il Museo Diocesano, infine, dove è custodito il Codex Purpureus Rossanensis, uno dei più antichi manoscritti onciali miniati del Nuovo Testamento. Ritrovato nel 1829 nella sacrestia della Cattedrale di Maria Santissima Achiropita è un evangeliario, in lingua greca del 550 con testi di Matteo e Marco. Forse doveva contenere tutti e quattro i Vangeli; sono stati ritrovati solo 188 fogli di pergamena vergati in scrittura onciale (carattere e lettere di forma rotonda e fluida nel tratteggio), impreziositi da oro, argento e 14 miniature che rappresentano la vita di Gesù e la figura di Pilato assiso sulla “sella curulis” prima di pronunciare la condanna a morte al “notarius”. Il Codex è detto purpureus perchè le pagine sono rossastre. Altro appuntamento imperdibile è la visita al Museo della Liquirizia Amarelli, l’unico in Italia che ha valorizzato le radici della liquirizia che cresce spontanea sulla costa ionica. Dal 1731, anno in cui se ne estrae per la prima volta il succo, il Museo dipana tutta la storia della famiglia, l’affinamento dei processi di lavorazione, tutti i nuovi orizzonti commerciali fino ai successi recenti, come l’ambito Premio Guggenheim e il francobollo delle Poste Italiane per celebrare il Museo Amarelli. Molto interessante anche lo spazio del “Concio” (1731) ove è possibile ammirare, accanto a macchinari e caldaie antiche, gli strumenti di produzione più moderni ed attuali Si esprime apprezzamento al Dirigente Scolastico e ai Docenti che, con queste visite guidate, consentono agli allievi di conoscere i tesori artistici e culturali di cui la nostra terra è tanto ricca. |