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UN’ALBA DA MIA MADRE Dal balcone della mia casa, 17 marzo attorno alle sei Vito Teti
Autore:     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/12/2016 - Anno: 22 - Numero: 3 - Pagina: 26 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

“BORGHI IN COMUNITÀ” - COMUNITÀ TERRA MADRE DELLO IONIO CALABRESE

Letture: 1287               AUTORE: Clara Giannuzzi (Altri articoli dell'autore)        

Comunità dei cittadini di Badolato (storici e recenti) per la
tutela e valorizzazione del patrimonio storico ed enogastronomico.
Per tornare a dare un nuovo e giusto senso ai luoghi!
La sperimentazione di un nuovo modello di integrazione sociale
nei centri in via di spopolamento ha spinto un gruppo di
giovani di Badolato (in collegamento con la condotta Slow Food
Soverato Versante Jonico) ad elaborare un modello di comunità
nel borgo in cui i cittadini storici ed i nuovi cittadini (non solo
turisti, ma nuovi residenti), possano ricreare insieme i luoghi di
socialità e mantenere vive le tradizioni popolari. I componenti
della Comunità si impegnano nella coltivazione dei fondi agricoli
nelle loro proprietà, cercando anche di attivare azioni di formazione rivolte a chi intende
praticare un’agricoltura familiare, sostenibile per la salvaguardia della biodiversità. L’obiettivo è
quello di mantenere la tipicità di colture e prodotti (olio, vino, formaggi, dolci, insaccati e conserve,
frutti), col recupero di vecchie sementi autoctone e creazione di orti (anche sociali ed urbani),
e creare eventi di alto valore e di attrazione turistica, animando il Borgo con mostre ed eventi
culturali, musicali ed enogastronomici. La qualità delle acque sorgive, le caratteristiche pedologiche
dei terreni sono una buona condizione di partenza e da queste considerazioni il modello di
borgo in comunità, partendo da Badolato, può estendersi ai borghi del tratto del medio Jonio, che
presentano caratteristiche ed aspettative simili.
Nell’immediato in questa nuova visione di integrazione sociale e solidale assumono un grande
significato il recupero e la valorizzazione degli antichi “catòja” (cantine) nel borgo e dei forni
pubblici popolari, detti “cocipàna”, nella Marina. Intorno a questi nuovi punti di riaggregazione
si darà vita anche a percorsi naturalistici e storici nel borgo e nel territorio circostante il villaggio,
ripristinando i vecchi percorsi, soprattutto quelli adiacenti ai torrenti con i vecchi mulini,
con eventuali soste gastronomiche che ripropongono il mangiare tradizionale con i suoi prodotti
locali: carna salàta, bu?iulàru, formaggi pecorini e caprini, ricotta fresca, allìivi nta giarra,
cururèh?i cu l’ànnassi e mastazzòla ’e vinicottu, mulingiàni chjini, pasta ’e casa cu a carna ’e
crapa, conserve sottolio, olio extra vergine d’oliva, vino e moscatello, ndu?a e finòcchji ’e timpi,
miele, dolci cu annàspu, zeppole, ecc.
Il territorio di Badolato, caratterizzato da una storia millenaria e da una tradizione enogastronomica
uniche, frutto della biodiversità e della elaborazione popolare, trova il suo massimo
riferimento nell’antico borgo medievale. Dopo un lungo periodo di spopolamento legato all’emigrazione
verso le Americhe, il Nord Italia ed il Nord Europa, - a seguito della due Guerre
Mondiali e dei disastri ambientali avvenuti con il terremoto del 1947 e dell’alluvione del 1951,
che hanno indotto alla costruzione di nuovi nuclei urbani che hanno dato vita a Badolato Marina,
- sta prendendo forma una nuova dimensione di cittadinanza nel borgo ad opera di un
nucleo di “nuovi cittadini”. Nel 1997 il Comune ha dato vita a casi esemplari di accoglienza
di immigrati che ancora oggi sono integrati nel tessuto sociale. Molte case nel Borgo sono state
ristrutturate anche per forme di ricettività turistica come B&B e Case Vacanza dando vita ad
un micro-sistema di “Albergo Diffuso” e privilegiando la formula di vacanza lenta. Tanti nuovi abitanti, poi, provenienti dal Nord Italia, dall’America e dal Nord Europa, hanno deciso di investire
ed abitare nel borgo diventandone nuovi cittadini. È emersa una nuova volontà di ritornare
a vivere l’unicità di un luogo come Badolato, borgo che mantiene ancora intatta la sua struttura
urbanistica medievale, con l’iniziativa anche di alcuni giovani badolatesi che stanno puntando
alla ristrutturazione e riappropriazione delle vecchie case e degli antichi “catòja” con annesse
tradizioni culturali.
Fanno parte di questa comunità di Terra Madre “Borgo in comunità” giovani ed anziani, Badolatesi
di origine e nuovi Badolatesi di altre regioni italiane o di altre nazionalità, ma anche cittadini,
operatori ed agricoltori dei centri vicini che vogliono sperimentare insieme questa opportunità
di rinascita e di recupero dell’identità. La nuova comunità sottoscrive condividendolo,
il manifesto Slow Food degli stati generali delle comunità dell’Appennino muovendosi nella
direzione di dare opportunità ai giovani per un ritorno economico che eviti un’ulteriore
emigrazione.
Referente Clara Giannuzzi
Corso Umberto I°, n 224-88060 Badolato (CZ)
claragiannuzzi@gmail.com 334/9666331
I primi componenti della comunità: Guerino Nisticò, Antonio Scuteri,
Katerina Rosisnk-Iannone, Franco Muia, Jess MCMURRAY.


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